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Rosetta: a un passo dalla cometa “umida”

Rosetta ha rilevato che la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko perde dietro di sè due bicchieri di acqua al secondo

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 30.06.2014

La sonda Rosetta dell’ESA che è all’inseguimento della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ha scoperto che la cometa rilascia due bicchieri di acqua al secondo.

Le prime osservazioni sono state fatte dallo strumento MIRO che si trova su Rosetta quando la sonda si trovava a 350mila chilometri dalla cometa. MIRO è in grado di rilevare acqua, monossido di carbonio, metanolo e ammoniaca. E’ quindi fondamentale per capire quali processi avvengono nella cometa, ma anche per determinare i movimenti della sonda attorno alla cometa man mano che si avvicineranno al Sole.

Rosetta

Crediti: ESA/NASA

Sam Gulkis, ricercatore principale dello strumento al Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California si è detto stupefatto del fatto che l’osservazione del vapore acqueo sia avvenuta tanto presto.

“A questo ritmo, la cometa riempirebbe una piscina olimpionica in circa 100 giorni. Ma, siccome si avvicina al Sole, il tasso di produzione di gas aumenterà in modo significativo. Con Rosetta, abbiamo un punto di vista sorprendente per osservare questi cambiamenti da vicino e imparare di più su come esattamente e perché accadono”.

Man mano che la cometa si avvicina al Sole la coda si espanderà sempre di più. Secondo i ricercatori la cometa si avvicinerà al Sole nell’agosto del 2015.

Matt Taylor, scienziato del progetto Rosetta dell’ESA, ha spiegato che questo è un vero e proprio spettacolo per gli strumenti di Rosetta e sarà utile per determinare come Rosetta si dovrà muovere per avvicinarsi ancora di più alla cometa. La missione prevede infatti che il lander Philae “atterri” sulla cometa per analizzarne gli elementi direttamente dal nucleo.

Oggi, la navicella si trova a 72 000 km dalla destinazione. Devono essere effettuate ancora 6 manovre delle 10 previste per far sì che Rosetta arrivi ad a una distanza di soli 100 km dal nucleo previsto per il 6 agosto.

La missione Rosetta è la prima nel suo genere. La sonda è partita ben 10 anni fa alla volta della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, ha utilizzato le orbite dei pianeti per condurre il suo viaggio.
E’ stata anche in ibernazione: la lontananza dal Sole non avrebbe consentito ai suoi pannelli solari di produrre sufficiente energia e perciò i tecnici dell’ESA hanno deciso di “addormentare” Rosetta per svegliarla in condizioni migliori.

L’operazione di risveglio è andata a buon fine e ora la sonda si dirige verso la cometa. Molte sono le incognite: le strumentazioni a bordo potrebbero avere dei problemi dopo un così lungo viaggio, la cometa, come dimostrato poco settimane fa, ha movimenti imprevedibili e la consistenza del suo nucleo potrebbe cambiare repentinamente tanto che non si possono prevedere le precise dinamiche dell’atterraggio del lander Philae sulla cometa.

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