Da oggi la tecnopatia chiamata “sindrome pronatoria” è diventata una malattia invalidante in Italia, in quanto passata in appello contro l’Inail a favore di un bancario abruzzese che lamentava l’utilizzo ripetuto del mouse con la mano destra come la causa dei disturbi al braccio.
E’ quindi passata in giudicato la sentenza della Corte d’appello dell’Aquila che ora segna un precedente importante per le persone con la stessa sindrome. All’impiegato è stato riconosciuto un indennizzo da parte dell’Inail per la malattia che quindi è giudicata professionale.
Il bancario utilizzava tutti i giorni il mouse nella sua normale attività lavorativa, dalle 8,30 di mattina fino al pomeriggio inoltrato per molti anni.
La legge a cui si rifà la sentenza è l’articolo 38 del decreto legislativo 38/2000 quando l’incidenza invalidante è almeno il 15%.
L’Inail ha annunciato che non ricorrerà in Cassazione, visto che ha già dovuto pagare le spese legali dell’appello e che probabilmente vedrebbe rigettato il ricorso.
Il bancario era addetto alla “movimentazione titoli” di Borsa, e quindi l’utilizzo del mouse era intenso e ripetitivo lungo l’arco della giornata. Si prevede ora una ricaduta sia sulle richieste di risarcimento per patologie analoghe, sia un’azione da parte delle aziende che hanno lavoratori in condizioni simili per correre ai ripari.