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Multa storica a Chevron per inquinamento in Amazzonia, farà ricorso

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 15.02.2011
Danni in Ecuador da parte di Chevron-Texaco, maxi risarcimento. Crediti: Amazonwatch.org

Danni in Ecuador da parte di Chevron-Texaco, maxi risarcimento. Crediti: Amazonwatch.org

Un tribunale in Ecuador ha multato gigante petrolifero statunitense Chevron per  8,6 miliardi di dollari  (circa 6,3 miliardi di euro) per aver inquinato gran parte della regione amazzonica del Paese.

La società petrolifera Texaco, che si è fusa con la Chevron nel 2001, è stata infatti accusata di aver riversato miliardi di litri di materiali tossici in pozzi e fiumi che sfociano nel Rio delle Amazzoni.

Gli attivisti dicono che le coltivazioni sono state danneggiate e che animali da allevamento saono morti a causa di questi inquinanti, mentre i tassi di cancro nelle popolazioni locali sono andate aumentando senza sosta negli ultimi anni.

Commentando la sentenza come falsa, Chevron ha dichiarato che farà ricorso. La società dovrà anche pagare un 10% di mandato legale riparazioni a pagamento, portando il totale a pena di 9,5 miliardi di dollari.

Pablo Fajardo, avvocato dei ricorrenti, ha descritto la sentenza della Corte come “un trionfo della giustizia sul potere economico e criminale di Chevron”.

“Questo è un passo importante, ma abbiamo intenzione di presentare appello contro la sentenza perché pensiamo che il risarcimento non sia sufficiente in considerazione ai danni ambientali causati da Chevron qui in Ecuador”, ha dichiarato alla BBC Fajardo.

In una dichiarazione Chevron ha detto che avrebbe appello, definendo la sentenza illegittima e inapplicabile. “La condanna da parte della Corte dell’Ecuador è illeggittima e inapplicabile,” ha detto  Chevron in una nota. “E’ il prodotto di una frode ed è contraria a ogni leggittima prova scientifica. Chevron farà appello e si aspetta di vedere la giustizia prevalere in tutta questa vicenda”.

La causa è stata portata in tribunale a nome di 30.000 ecuadoriani, in un caso che si è trascinato per quasi vent’anni.

I querelanti hanno detto che l’attività della società ha distrutto ampie zone di foresta pluviale e anche portato ad un aumento del rischio di cancro tra la popolazione locale.

Il processo è iniziato nel 2003 dopo quasi un decennio di battaglie legali negli Stati Uniti. A quel tempo, un tribunale statunitense d’appello ha stabilito che il caso doveva essere affrontato in Ecuador.

Gli ambientalisti sperano che questa condanna crei un precedente, costringendo le imprese che operano nei paesi in via di sviluppo di rispettare le stesse norme anti-inquinamento di quelle nel mondo industrializzato.

I gruppi di indios ecuadoriani hanno accusato la Texaco – che si è fusa con la Chevron nel 2001 – ha riversato più di 68 miliardi di litri di materiali tossici nelle falde e nei fiumi tra il 1972 e il 1992.

I manifestanti hanno detto che la società ha distrutto i loro mezzi di sussistenza. Le colture sono state danneggiate, gli animali da fattoria morti e il cancro è aumentato tra la popolazione locale.

Chevron ha a lungo sostenuto che il perito nominato dal tribunale è stato indebitamente influenzato dall’accusa.

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