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Malattie reumatiche: l’importanza dei nuovi farmaci e della diagnosi precoce

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.10.2013

Sono 4 su 10 i malati reumatici che devono assentarsi dal lavoro a causa dei dolori che questa malattia provoca. A rendere pubblici questi dati e avviare una discussione attorno ad essi il convegno di Fit for Work Italia, con l’obiettivo di sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sui problemi legati a queste malattie che possono essere gravemente invalidanti.

artrite

Artrite reumatoide, artrite psoriasica o spondilite anchilosante  nell’arco di 5 anni dalla diagnosi in quattro casi su dieci si ritrovano senza impiego.
Il costo di queste malattie è altissimo, perchè, ai costi sanitari per combattere la malattia si aggiungono quelli relativi ai giorni di lavoro mancati a causa del dolore.

E la spirale economica risucchia via denaro a meno che la tendenza non venga invertita. Infatti, investendo sulla diagnosi precoce e sui farmaci più avanzati ( che son anche più costosi) i costi relativi ai giori di lavoro persi diminuirebbe e ne guadagnerebbe la qualità della vita dei malati, fattore che va tenuto sempre presente come prioritario.

Invece oggi gli assegni di inabilità e di invalidità crescono al ritmo di 4000 nuove richieste all’anno e sono inferiori solo a quelli erogati per neoplasie e malattie cardiocircolatorie. 

“La maggioranza dei pazienti affetti dalle patologie reumatiche più invalidanti ha un’età compresa fra i 35 e i 55 anni, è cioè nel pieno della vita lavorativa attiva – spiega Giovanni Minisola, Chairman del tavolo clinico Fit for Work e Primario della Divisione di Reumatologia dell’Ospedale di Alta Specializzazione “San Camillo” di Roma

 “Sappiamo, ad esempio, che garantire a chi ne ha bisogno, l’accesso tempestivo alle terapie più innovative, comporta una drastica riduzione del numero di giornate di lavoro perse; ciò è stato confermato da una recentissima indagine che ha evidenziato come l’introduzione dei farmaci biologici nella terapia determina nei soggetti trattati una significativa diminuzione dei giorni di assenza dal lavoro significativamente maggiore rispetto ai casi in cui tali farmaci non vengono impiegati. Se fosse possibile impiegare i farmaci secondo i criteri previsti dalle più accreditate Linee Guida nazionali e internazionali per la gestione delle malattie reumatiche e se si consentisse l’accesso alle terapie più innovative a tutti i 150mila malati reumatici italiani che ne hanno bisogno, si potrebbe risparmiare un miliardo di euro di costi indiretti legati alla perdita di produttività lavorativa, liberando risorse economiche da reinvestire altrove”.

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