Gaianews

Malattia reumatiche: le difficoltà dei pazienti nell’incontro di APMAR

Sono molte le difficoltà che coloro che soffrono di malattie autoimmuni devono affrontare: sono state evidenziate in un convegno a Roma

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.09.2012

Le forme di artrite autoimmune  colpiscono oltre il 10% della popolazione italiana, circa 6 milioni di soggettii. Sono circa  4 milioni i pazienti con artrosi,  circa 400.000 quelli con artrite reumatoide e almeno 600.000 quanti sono interessati da altre patologie di grande rilevo clinico, come artrite psoriasica, spondilite anchilosante, lupus e sclerodermia. Queste patologie sono altamente invalidanti a causa del dolore. L’A.P.MA.R Associazione Persone con Malattie Reumatiche ha denunciato, nell’incontro “Alleati contro le malattie reumatiche”, organizzato da APMAR, alla presenza di medici, politici e rappresentanti di Ministero della Salute e Aifa, che spesso la malattia viene diagnosticata con ritardo e questo riduce le possibilità di avere una qualità di vita buona nonostante la malattia.  Inoltre i malati son costretti ad affrontare molte disfunzioni che aggravano ulteriorimente le difficoltà fisiche e psicologiche nell’affrontare la malattia.

“Combattere l’artrite reumatoide è una corsa contro il tempo, piena di ostacoli – spiega Antonella Celano, Presidente A.P.MA.R Associazione Persone con Malattie Reumatiche. Spesso i primi sintomi della malattia  sono considerati dei banali dolori reumatici trattati dal medico di base con antidolorifici. Oggi sappiamo che per arrestare o rallentare la progressione dell’artrite reumatoide abbiamo una finestra di tre mesi dall’insorgenza dei primi sintomi, per intervenire con i farmaci più appropriati. Un approccio tempestivo e appropriato può cambiare il destino e la qualità di vita delle persone colpite da artrite reumatoide. Quello che chiediamo alle Istituzioni è di rimuovere i tanti intoppi burocratici che costellano il già accidentato percorso delle persone colpite da questa e altre malattie reumatiche per accedere alle cure”.

“Vivere con una malattia reumatica gravemente invalidante, come ad esempio l’artrite reumatoide, vuol dire affrontare ogni giorno difficoltà che derivano anche dal mondo esterno, e che a loro volta hanno un serio impatto sulla qualità di vita della persona. E’ nostro dovere, come amministratori, adoperarci ad ogni livello per cercare di eliminare le barriere anziché alzarle. Mi sono sempre impegnato a fianco delle associazioni che difendono gli interessi delle persone con malattie croniche e continuerò a farlo”, dichiara Antonio Tomassini, Presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato.

“Le malattie reumatiche sono patologie generalmente croniche, spesso ad alto potenziale invalidante, in molti casi caratterizzate da infiammazione, che possono colpire anche organi e apparati diversi, quali cute, cuore, polmoni, strutture nervose e cuore. In molti casi l’infiammazione è associata ad una abnorme risposta del sistema immune e per tale motivo molte di queste malattie sono anche dette immunoinfiammatorie” introduce il Prof. Giovanni Minisola, Presidente SIR – Società Italiana di Reumatologia e Primario Reumatologo Ospedale di Alta Specializzazione “San Camillo” di Roma, che richiama l’attenzione sull’elevata diffusione delle malattie reumatiche anche nel nostro Paese.

“Le malattie reumatiche sono molto diffuse in Italia; si pensi che oltre il 10% della popolazione italiana ne è colpita, per circa 6 milioni di soggetti colpiti. Più in dettaglio, sono circa  4 milioni i pazienti con artrosi, la più diffusa malattia reumatica cronica di tipo degenerativo, circa 400.000 quelli con artrite reumatoide e almeno 600.000 quanti sono interessati da altre patologie di grande rilevo clinico, come artrite psoriasica, spondilite anchilosante, lupus e sclerodermia. Il dolore è un denominatore comune di queste patologie. L’artrite reumatoide, la malattia reumatica immunoinfiammatoria più frequente, è una condizione fortemente invalidante, che può colpire anche in età pediatrica; la maggiore frequenza è tra i 35 e i 50 anni, con netta prevalenza nel sesso femminile. La malattia causa la perdita progressiva della funzionalità delle articolazioni. È alta la percentuale di coloro che sviluppano dopo alcuni anni dalla comparsa dei primi sintomi una forma grave di disabilità che  può costringere all’abbandono dell’attività lavorativa” conclude Minisola.

“L’Organizzazione Mondiale della Sanità, osserva Paola Pisanti, Presidente Commissione Nazionale sulle Malattie Croniche del Ministero della Salute, ha definito le malattie reumatiche come la prima causa di dolore e disabilità in Europa, sottolineando come queste, da sole, rappresentino la metà delle patologie croniche che colpiscono la popolazione al di sopra dei 65 anni”. Il Sistema Sanitario, per erogare una buona qualità dell’assistenza per le persone con malattie reumatiche, deve avere come obiettivi: la centralità della persona,  la sicurezza, l’efficacia, la tempestività delle prestazioni, l’efficienza e l’equità, nonché l’appropriatezza. Quindi l’approccio del Sistema deve tenere conto di un modello di sviluppo complessivo che comprenda la persona con patologia cronica, il professionista e l’organizzazione. Ed è proprio sull’organizzazione dell’approccio a queste malattie che si concentrano gli studi di economia sanitaria”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA