Secondo una ricerca dell’università dell’Aquila, i nei plantari e palmari dei bambini dai 0 a 18 anni non vanno sottoposti a monitoraggi intensivi o asportati.
La ricerca di basa su un campione di 75 nei di bambini e ragazzi dai 0 ai 18 anni su mani e piedi, classificando gli aspetti demoscopici.
In oltre il 60% dei casi, questi nevi sono cambiati nel tempo, principalmente riducendo la pigmentazione e regredendo; inoltre, le lesioni sospette, che sono state asportate, sono risultate forme benigne all’esame istologico.
La ricerca è stata presentata nell’ambito dell’EUROMELANOMA DAY 2013, la campagna europea di informazione sul melanoma e sui tumori della pelle, promossa in Italia dalla SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse.
Il 27 maggio, sempre nell’ambito di questa campagna, sarà possibile chiamare il numero verde 800591309 per essere messi in contatto con il centro dermatologico più vicino, ed essere visitati e ricevere informazioni da un specialista.
“La ricerca sul melanoma ha recentemente prodotto risultati molto importanti – sottolinea Ketty Peris, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università de L’Aquila – sia dal punto di vista terapeutico, grazie a nuovi farmaci, sia dal punto di vista diagnostico con nuove metodologie. Uno studio pubblicato a marzo 2013 su Nature Genetics, ha identificato per la prima volta il gene FTO (fat mass and obesity associated gene) già associato all’obesità, come gene di suscettibilità per il melanoma cutaneo; un contributo significativo per l’individuazione dei fattori genetici che concorrono allo sviluppo di questo tumore della pelle, realizzato dal consorzio internazionale GenoMEL e a cui ha partecipato anche l’Università de L’Aquila”.