Con la tensione alle stelle a Fukushima sui social network e su alcuni siti la notizia di balene e delfini morti a decine sulle spiagge del villaggio colpito dal più grande incidente nucleare della storia, ha rimbalzato a grande velocità.
Ma la notizia sembrerebbe essere una vera e propria bufala e la foto che tutti riportano risale ad un avvenimento del 2010 accaduto in Nuova Zelanda, quando 58 balene si arenarono.
La notizia delle balene morte, facendo riferimento alla foto in questione, riportava una testimonianza dalla spiaggia di Fukushima. Ma nessuna conferma è giunta in proposito e la foto-fake depone decisamente a sfavore della veridicità del fatto.
In effetti non è negabile che manchino notizie precise da Fukushima e che gli impatti reali del disastro che si sta consumando in queste settimane sono di conseguenza difficilmente calcolabili.
Solo grazie ad un’inchiesta giornalistica, infatti, nella seconda metà di luglio le autorità di Fukushima hanno dovuto ammettere la perdita di acqua radioattiva dai serbatoi di raffreddamento degli impianti, e una stima parla di 300 tonnellate di acqua radioattiva sversati nell’oceano ogni giorno.
Chi può negare che un disastro di questo genere, che è cominciato nessuno sa quando e che continuerà non si sa ancora quanto a lungo, danneggerà le creature marine degli oceani? Ma di una morìa di balene nessuno ha parlato.
L’allarme dell’acqua contaminata ha determinato la discesa in campo, in maniera più incisiva, del governo giapponese, che ha promesso di stanziare fondi dal bilancio per le emergenze. In gioco questa volta c’è il mercato della pesca di tutto l’oriente. La Cina si è infatti riservata di monitorare strettamente le acque.
Per ora i problemi per la pesca ci sono e sono nelle acque di Fukushima. I livelli di radioattività di quei pesci li rende assolutamente immangiabili: la pesca a Fukushima è chiusa.
Un’altra ricerca ha invece recentemente dimostrato che il pennacchio radioattivo nell’oceano sta per raggiungere gli Stati Uniti e lambirà le coste per una decina di anni, ma con livelli di radioattività che non destano alcuna preoccupazione.
Dunque la situazione a Fukushima sembra essere decisamente fuori controllo, il problema della perdita di acqua radioattiva al momento non sembra avere un soluzione, se non quella, paventata qualche settimana fa, della costruzione di un muro di ghiaccio attorno alle vasche per contenere e raffreddare l’acqua. Un’opera mai realizzata prima e colossale, con dei costi di realizzazione e mantenimento da capogiro. E infatti non se ne è più sentito parlare.
I tecnici della Tepco, nel frattempo, sono andati anche a lezione a Chernobyl. Insomma, sembrerebbe che si sia ancora alla ricerca di una strategia in un momento di emergenza che richiederebbe una pronta reazione.
Detto questo però, quella delle balene uccise dalla radioattività sembrerebbe essere decisamente una bufala.