Sono stati accusati di pirateria dalle autorità russe gli attivisti di Greenpeace: un’assurda accusa contro la quale è possibile firmare una petizione a questo indirizzo. Vengono confermate anche per Cristian D’Alessandro, italiano, membro dell’equipaggio della nave Arctic Sunrise, le accuse di pirateria da parte delle autorità russe, secondo l’articolo 227 del Codice penale russo.
Cristian e tutti gli attivisti di Greenpeace rischiano fino a 15 anni di detenzione.
«I coraggiosi attivisti dell’Arctic Sunrise hanno protestato contro la piattaforma della Gazprom per attirare l’attenzione sulla lenta ma inesorabile distruzione dell’Artico – afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International – il ghiaccio si sta sciogliendo e le compagnie petrolifere si spostano a nord per estrarre quei combustibili fossili che contribuiscono alla fusione dei ghiacci. 30 uomini e donne, giovani e meno giovani, hanno fatto qualcosa per impedire questa distruzione. Come in passato, il loro coraggio e la loro determinazione è al servizio di un futuro migliore per i nostri figli. Hanno agito nell’interesse di tutti noi, ora dobbiamo attivarci e sostenerli nel momento in cui vengono rivolte loro accuse tanto gravi e irrazionali».
L’equipaggio dell’Arctic Sunrise, gli attivisti e i due giornalisti freelance a bordo della nave sono nelle mani delle autorità russe da giovedì 19 settembre, quando la Guardia Costiera ha abbordato e sequestrato la nave rompighiaccio di Greenpeace in acque internazionali.
Dal 24 settembre sono detenuti in strutture di detenzione preventiva intorno alla città di Murmansk.
Greenpeace chiede al governo italiano di sostenere l’azione del governo olandese presso il Tribunale Internazionale previsto dalla Convenzione ONU sul diritto del mare.
“Non ho idea di come tutto questo finirà, né quanto ci vorrà.” ha scritto in una lettera una delle attiviste.- “L’incertezza mi sta facendo impazzire. Ho sentito che Putin ha pubblicamente dichiarato che non si è trattato di pirateria. In ogni caso il suo cosiddetto “generale” ha ridimensionato molte delle accuse. Ma siamo ancora in prigione. 22 di noi sono stati arrestati, 8 sono detenuti per altre 72 ore in aggiunta alle prime 48. A me e ad altri 7 devono ancora fornire un interprete per il processo, e io spero che non ne trovino uno prima di domenica perché così ho ancora una possibilità di essere espatriata.”
Greenpeace non può fare tute le sue operazioni sopra le leggi.in arroganza causa vendetta