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Greenpeace in azione in Sicilia contro pesca eccessiva acciughe

"Questa pesca svuota il mare" recita lo striscione sul fuoribordo dell'associazione ambientalista

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 01.05.2013

Greenpeace, tramite la sua imbarcazione “Arctic Sunrise” ha compiuto una spettacolare protesta ai danni di due imbarcazioni (le “volanti”)  che tramite reti a strascico semipelagiche pescano acciughe e sardine nel canale di Sicilia. La protesta serve, secondo Greenpeace, a sollevare l’attenzione sulla distruzione dello stock di acciughe nel canale a causa di una regolamentazione sbagliata che permette di pescare troppo e con tecniche scorrette.

Fisheries Action In The Sicilian Strait.

Un attivista si è anche tuffato in mare con grandi boe per fermare simbolicamente questi pescherecci che, secondo l’associozione, stanno distruggendo le risorse ittiche grazie a una “licenza sperimentale” che però tanto sperimentale non è, fa notare l’associazione, visto che viene rinnovata ogni sei mesi dal Ministero delle Politiche Agricole.

Altri attivisti su un gommone si sono affiancati alle navi da pesca per mostrare due striscioni: “Questa pesca svuota il mare” e “Esperimento pericoloso”.

La popolazione delle acciughe nel Canale di Sicilia è ormai al limite del collasso e secondo i dati della Commissione Generale della Pesca nel Mediterraneo (CGPM) della FAO, negli ultimi tre anni in media si sono pescate circa 5.160 tonnellate di acciughe, quasi il doppio del massimo sostenibile (solo 2.359 tonnellate).

Il sistema di pesca prevede l’uso di una rete a strascico che trainata da una coppia di imbarcazioni pesca acciughe e sardine. Da oltre dieci anni, ad alcuni pescherecci a strascico del porto di Sciacca (AG) è rilasciata, oggi con cadenza semestrale, una licenza sperimentale per usare queste reti che sono tra l’altro note per la scarsa selettività soprattutto quando, in inverno, catturano (e rigettano morti in mare) migliaia di esemplari giovanili di acciughe, al di sotto dei 9 centimetri della taglia legale.

“Peschiamo più del doppio di quello che possiamo permetterci: insistere con un ‘esperimento scientifico’ folle come quello delle volanti a coppia è un crimine che dev’essere fermato subito – ha dichiarato Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace [a bordo dell’Arctic Sunrise]. – Con il collasso della popolazione di acciughe, e le sardine ai minimi storici, ormai sono a rischio sia i pescatori che usano reti più selettive, come e reti a circuizione, sia il settore delle conserve ittiche, che ormai è costretto a importare pesce azzurro dall’Atlantico”.

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