Gaianews

Greenpeace: torna in Europa dopo il sequestro la Artic Sunrise

Dopo mesi di sequestro torna in Europa il rompighiaccio di Greenpeace

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 01.08.2014

La nave di Greenpeace, Artic Sunrise è salpata dal porto russo di Murmansk verso Amsterdam. La nave era stata sequestrata dopo gli Artic30, gli attivisti di Greenpeace, avevano messo in atto una protesta contro una piattaforma petrolifera. Da mesi infatti Greenpeace ha lanciato una campagna per salvare l’Artico dalle trivelle dei grandi giganti petroliferi come Shell e Gazprom, affinchè l’Artico posso diventare un Santuario ambientale, terra di nessuno.

Dopo che la nave è stata sequestrata l’intero equipaggio di Greenpeace è stato arrestato: fra di essi anche l’italiano Cristian D’Alessandro. Gli attivisti hanno passato oltre due mesi in carcere a Murmansk prima di essere rilasciati in seguito a un’amnistia.

Greenpeace  Arctic Sunrise

Sulla nave è stato tolto il sequestro solo il 6 giugno scorso e per questo un equipaggio di Greenpeace si è recato nel porto per constatare le condizioni dell’imbarcazione.

“Quando abbiamo messo piede a bordo dell’Arctic Sunrise l’abbiamo trovata in cattivo stato, tenuta per dieci mesi senza alcuna manutenzione e con i sistemi di navigazione, comunicazione e sicurezza
rimossi o distrutti” spiega Faiza Oulahsen, della campagna per l’Artico di Greenpeace International.

“Avrà bisogno di parecchi lavori di riparazione ora prima di poter tornare a difendere l’Artico da
compagnie petrolifere come Shell e Gazprom”.

Il Comitato investigativo russo continuerà le indagini fino al 28 settembre. Nel frattempo gli Artic30 attendono la nave ad Amsterdam insieme ad altri attivisti.

“L’abbordaggio illegale, l’arresto dell’Arctic Sunrise e l’indagine ancora in corso sono solo tentativi di intimidirci e sviare il dibattito dalle trivellazioni petrolifere nell’Artico, ma ci hanno reso più forti. Milioni di persone si sono opposte all’incarcerazione illegale degli Arctic30. Sono le stesse persone che sono preoccupate per la fusione dei ghiacci artici a causa dei cambiamenti climatici e che si oppongono al pericoloso tentativo di estrarre il petrolio dall’Artico in Russia come nel resto del mondo” commenta Oulahsen.

Sono diverse le minacce alla biodiversità dell’Artico. I ghiacci si stanno sciogliendo a causa dei cambiamenti climatici, con l’apertura di alcune nuove rotte si stanno intensificando i commerci con conseguenti disturbo della fauna marina e inquinamento. La pesca intensiva rischia di far scomparire del tutto alcune specie incidendo pesantemente sugli ecosistemi.

Le trivelle infine, mettono a repentaglio l’ambiente artico pesantemente: le condizioni di sicurezza precarie e un eventuale disastro ambientale comprometterebbero per sempre un’importantissima zone per la biodiversità globale. E Greenepace, citando Wikileaks, non esclude che per il potere su questa zona, non possa scatenarsi un conflitto mondiale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA