Uno studio pubblicato sulla rivista scientific Addiction rivela che fumo passivo di sigarette potrebbe avere un impatto negativo sulla memoria.
Gli scienziati della Northumbria University hanno infatti scoperto che c’è un legame tra le capacità cognitive e l’esposizione al fumo passivo nel gruppo analizzato, 27 soggetti non fumatori ma che vivevano in ambienti con fumo, 27 fumatori e 29 non fumatori. Lo studio ha messo in luce che i non fumatori che stanno per la maggior parte del tempo in ambienti dove è presente fumo di sigaretta hanno mostrato scarsi risultati nei test di memoria.
In particolare, i non fumatori esposti al fumo passivo hanno mostrato una tendenza a dimenticare nozioni un 20% in più nei test di memoria rispetto ai non fumatori senza esposizione al fumo passivo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva già messo in guardia dai pericoli del fumo passivo, e ritiene che vi siano conseguenze per la salute anche con la sola esposizione al fumo cosiddetto di “seconda mano”.
Dato il numero esiguo dei prtecipanti, tuttavia, non è possibile stabilire un vero e proprio legame di causa-effetto tra il fumo passivo e la ridotta capacità di memorizzazione.
I ricercatori hanno anche scoperto che i fumatori hanno fatto ancora peggio dei fumatori passivi, dimenticando il 30% in più rispetto ai non fumatori non esposti al fumo passivo.
”I risultati di questa ricerca suggeriscono che i deficit associati all’esposizione al fumo passivo possono estendersi alle funzioni cognitive di ogni giorno”, ha detto il co-autore dello studio Tom Heffernan, ricercatore del dipartimento di psicologia della Northumbria University. “Speriamo – ha concluso Heffernan – che il nostro lavoro serva a stimolare future ricerche per aiutare a comprendere meglio le problematiche legate all’esposizione al fumo passivo”.