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Comuni e aree protette: accordo fra Federparchi e ANCI

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.02.2013

Oggi a a Roma, verrà stipulato un accordo tra Federparchi e Anci,  l’associazione nazionale dei Comuni. Secondo Federparchi l’associazione sarà portavoce, all’interno dei tavoli di confronto con le Istituzioni, delle principali problematiche su scala nazionale inerenti le aree protette.  

federparchi

Secondo Federparchi l’apporto dei comuni è importantissimo per le aree prottette. Queste ultime interessano circa il 20% del territorio italiano e comprendono un gran numero di comuni piccoli, o molto piccoli che però sono necessariamente coinvolti nella politica di gestione delle aree protette.

I” Comuni” spiega Federparchi,”interagiscono con le competenze delle aree naturali protette in campo economico, nella pianificazione territoriale, nella valorizzazione dei beni naturali, nelle tutele dei sistemi naturali e nella fruizione e nell’uso delle risorse da parte dei residenti.”

Ecco, in sintesi, il contenuto del protocollo che verrà firmato domani dal presidente Giampiero Sammuri e dal numero uno di Anci Graziano Delrio.

“Innanzitutto si conferma la presenza di una delegazione, costituita da tre rappresentanti indicati dall’Anci, all’interno del consiglio direttivo nazionale di Federparchi; di rimando è prevista la partecipazione di rappresentanti di Federparchi nelle consulte e nelle commissioni di Anci che si occupano di aree protette e biodiversità. Anci e Federparchi costituiscono inoltre congiuntamente la Consulta nazionale dei comuni delle aree protette composta dai presidenti delle Comunità dei parchi, da rappresentanti dell’Anci e di Federparchi.

“Sarà definito a parte, invece, un accordo specifico di consultazione preventiva affinché l’Anci si possa fare portatore, come detto, all’interno della conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali, delle principali problematiche di scala nazionale inerenti le aree protette. Non solo. Sarà redatto annualmente un Rapporto nazionale sullo stato delle aree protette, contenente le principali problematicità riscontrate sul piano istituzionale, le realizzazioni più importanti effettuate, lo stato di funzionamento delle Comunità dei parchi e degli enti di gestione. Infine, con questo innovativo protocollo, si predispone un documento unitario finalizzato ad individuare lo stato di realizzazione del sistema nazionale delle aree protette, le maggiori criticità presenti e gli obiettivi programmatici da perseguire congiuntamente, anche attraverso le opportune modifiche normative di livello nazionale, che si rendessero necessarie.”

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  • Roberto scrive:

    Spero che si riesca a far capire agli Amministratori dei Comuni, soprattutto di quelli più piccoli, che il fine ultimo delle Aree protette è la Conservazione della Biodivrsità che rappresenta una ricchezza economica di per sé stessa e per tutti i benefici diretti ed indiretti che offre alla nostra qualità della vita.
    Lavoro in un area protetta fuori dal posto in cui vivo ed abito in un Comune dove c’è un’altra area protetta: tutti i giorni mi rendo conto che la Biodiversità non è vista e tantomeno sentita come un bene economico di lunga durata per la società mondiale e tantomeno per la comunità locale.