Staccare la spina e immergersi nella natura aiuta la creatività. Lo sostiene una ricerca condotta dalle Università dello Utah e del Kansas.
“E’ un modo per dimostrare che l’interazione con la natura ha vantaggi reali e misurabili riguardo al problem-solving creativo: questo non era mai stato formalmente provato prima”, dice David Strayer, un co-autore dello studio e professore di psicologia presso l’Università dello Utah. Secondo gli esperti questa è la dimostrazione che stare davanti ad un computer 7 giorni su 7 può avere dei costi che possono essere equilibrati da una passeggiata nella natura.
Lo studio è stato pubblicato lo scorso dicembre su Plos One.
“Gli scrittori hanno parlato per secoli del perché interagire con la natura sia importante, e molte persone vanno in vacanza in posti naturali”, ha spiegato Strayer. “Ma non credo che sappiamo bene quali sono i vantaggi dal punto di vista scientifico.”
Lo studio ha coinvolto 56 persone – 30 uomini e 26 donne – con una età media di 28 anni. Sono stati organizzati diversi viaggi e non era ammesso nessun dispositivo elettronico.
Sottoposti a specifici test prima e dopo i viaggi la capacità di problem solving diventava più produttiva dopo un’immersione nella natura. Secondo gli scienziati l’immersione nella natura e il distacco dai dispositivi elettronici per almeno 4 giorni aumenta la capacità di problem solving del 50%. Però lo studio non dimostra se i risultati derivino dal fattore immersione nella natura, da quello del distacco dai dispositivi multimediali oppure dalla combinazione dei due.
Citando studi precedenti i ricercatori hanno fatto notare che rispetto al passato i bambini trascorrono molto più tempo davanti al computer o ai videogiochi e molto meno tempo nella natura.
Inoltre hanno anche citato nel loro studio il fenomeno per cui le tecnologie moderne stanno inibendo la capacità di rimanere in maniera continua su un compito o di passare in maniera efficiente da un compito ad un altro. La natura può aiutare a recuperare queste capacità.
“La nostra società moderna è piena di eventi improvvisi (sirene, clacson, telefoni che squillano, allarmi, televisione, ecc) che si impadroniscono della nostra attenzione”, hanno scritto gli psicologi. “Al contrario, gli ambienti naturali sono associati con un ambiente “soft”, che consente al sistema esecutivo attenzionale di ricostituirsi.”
A differenza di altri studi, in cui i soggetti sono stati testati nei laboratori dopo brevi periodi all’aperto, “questo studio è unico in quanto i partecipanti sono stati esposti alla natura per un lungo periodo ed erano ancora in questo ambiente naturale durante i test,” hanno concluso i ricercatori.