In Europa l’uso dei lettini si associa a un significativo aumento del rischio di melanoma. E questo rischio è tanto più alto quanto maggiore è il numero di sedute effettuate e più bassa è l’età della prima esposizione. Lo sostiene una ricerca condotta dal Prevention Research Institute (Francia) e dall’Istituto europeo di oncologia (Italia), pubblicata il 24 luglio 2012 su Bmj. Basata su 27 studi osservazionali che riportano una misura del rischio di cancro della pelle (melanoma, carcinoma a cellule squamose, carcinoma a cellule basali) associato all’uso di lettini tra il 1981 e il 2012, l’indagine ha complessivamente preso in considerazione 11.428 casi di tumore cutaneo.
I risultati stimati indicano che sui 63.942 nuovi casi di melanoma diagnosticati ogni anno in 18 Paesi dell’Europa occidentale (15 Paesi membri originari della Comunità europea più 3 Paesi membri dell’Efta), sono imputabili all’uso del lettino 3.438 casi (pari al 5,4% del totale) e 794 decessi (498 donne e 296 uomini). La maggior parte dei casi di tumore della pelle registrati si verifica tra le donne (2.341).
Lo studio ha, inoltre, dimostrato che gli utilizzatori di lettini abbronzanti sono esposti a un rischio relativo di cancro della pelle aumentato del 20% rispetto a coloro che non hanno mai fatto ricorso a solarium, e che il rischio di melanoma cutaneo sale vertiginosamente (fino all’87%) se se si iniziano le sedute prima dei 35 anni. Inoltre, ogni seduta aggiuntiva l’anno comporta un ulteriore aumento di rischio dell’1,8%.
Nel 2005 una meta-analisi aveva riscontrato un aumento di rischio di melanoma del 75% in caso di esposizione precoce (durante l’adolescenza o nella prima età adulta), ma da allora nessuna ricerca ha stimato l’incidenza dei tumori della pelle associata all’uso di lettini solari in Europa occidentale. Gli autori dello studio italo-francese ritengono che in passato i rischi dell’abbronzatura indoor siano stati troppo spesso sottovalutati, anche a causa del fatto che il ricorso massivo a lettini è una pratica relativamente recente. Tuttavia, poiché il rischio stimato associato al loro uso risulta molto cresciuto tra il 2005 e il 2011, è possibile che gli studi futuri rilevino un rischio ancora più elevato.
I dati raccolti dimostrano che in Islanda, dove le giornate di sole sono poco numerose nell’arco dell’anno, l’incidenza del cancro della pelle nelle donne giovani, fortemente salita a partire dal 1990, è diminuita nel 2000, quando le autorità hanno imposto un maggiore controllo delle attrezzature abbronzanti indoor. Gli autori, infatti, avvertono che il melanoma e gli altri tumori cutanei associati all’uso dei lettini solari possono essere prevenuti solo evitando l’utilizzo di questi dispositivi e con una prevenzione fatta di “azioni incisive”. In particolare, auspicano misure restrittive per l’accesso dei minori ai solarium e la chiusura delle strutture dotate di apparecchiature abbronzanti incustodite – in accordo con quanto previsto dalle leggi già in vigore in alcuni Paesi europei, Australia e California.
Fonte: “Cutaneous melanoma attributable to sunbed use: systematic review and meta-analysis”. Bmj – 24 July 2012.