L’importanza di una regolare attività fisica è una delle armi più efficaci contro le malattie cardiovascolari e per ridurre il rischio di altre patologie come l’ipertensione, l’ictus e il diabete di tipo 2. Ma secondo un nuovo studio pubblicato sui Mayo Clinic Proceedings un intenso esercizio non è benefico dopo un attacco di cuore.
Un team di ricercatori guidati dal dottor Paul T. Williams del Life Sciences Division, Lawrence Berkeley National Laboratory, e dal dottor Paul D. Thompson, del Department of Cardiology, Hartford Hospital, hanno seguito 2.400 sopravvissuti ad un attacco di cuore, per quasi dieci anni, prima di giungere a questa conclusione, dimostrando che correre e camminare fornisce benefici cardiovascolari, ma solo se non si supera un certo limite.
Sono state osservate riduzioni di decessi per eventi cardiovascolari fino al 65% tra i pazienti che eseguivano meno di 48 chilometri di corsa a settimana. “Queste analisi forniscono i primi dati sugli esseri umani che dimostrano un aumento statisticamente significativo del rischio cardiovascolare associato ad alti livelli di esercizio,” affermano Williams e Thompson.
“I risultati – continuano i ricercatori – suggeriscono che i benefici della corsa o del camminare non arrivano in qualsiasi caso e che sopra un certo livello, 48 chilometri a settimana di corsa, vi è un aumento significativo del rischio. Tuttavia, il nostro studio è stato condotto sui sopravvissuti ad un attacco di cuore e quindi i dati non possono essere generalizzati a tutta la popolazione”.
Inoltre, nel maggio di quest’anno, due studi separati effettuati in Germania e Svezia hanno legato rigorosi esercizi fisici a decessi cardiovascolari e ritmi cardiaci irregolari.
Il dottor James H. O’Keefe, MD, dalla Mid America Heart Institute a Kansas City e autore di “Exercising for Health and Longevity versus Peak Performance: Different Regimens for Different Goals”, articolo che compare nello stesso numero della rivista, sostiene che l’esercizio fisico oltre una certa soglia possa portare a malattie cardiache e diminuire i benefici dell’esercizio fisico moderato.
Evidenziando i risultati dello studio, il dottor Carl Lavie, un cardiologo al John Ochsner Heart and Vascular Institute di New Orleans e anche co-autore dello studio, ha raccomandato ai pazienti che soffrono di cuore di limitare il loro tempo totale di esercizio a 30-40 minuti al giorno.
Le ricerche sottolineano dunque che l’attività fisica rimane una delle cose migliori che si possa fare per migliorare la salute cardiovascolare, ma non c’è bisogno di correre maratone per ottenerne risultati positivi.