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Curiosity: un anno di scoperte verso le missioni umane su Marte

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 05.08.2013

Curiosity compie un anno, un anno intenso dopo aver toccato il suolo marziano alla ricerca di prove della presenza di acqua. E ora la Nasa progetta missione umani sul pianeta rosso.

Milioni di persone da tutto il mondo, un anno fa, hanno seguito in diretta con il cuore in gola l’atterraggio del Rover Curiosity su Marte, il 5 agosto.

Curiosity scende sul suolo marziano

E ad oggi  Curiosity ha fornito più di 190 gigabit di dati; catturato più di 70 immagini; sparato più di 75.000 colpi di laser per studiare la composizione degli obiettivi;  ha raccolto e analizzato materiale dal campione di due rocce, e camminato per più di 1,6 km.

La NASA ripercorrerà i momenti dell’atterraggio e questo anno emozionante di ricerche con trasmissione televisive e con un evento pubblico.

In questi eventi si parlerà di come Curiosity e altri esperimenti su robot, come quelli appena avvenuti sulla ISS con K10, condotti anche dal nostro Luca Parmitano, ci saranno utili per preparare le prime missioni su Marte e sugli asteroidi. Ora Curiosity è diretto verso il Monte Sharp, dove studierà la base di una montagna che si eleva per tre miglia dalla base del cratere.

Secondo gli scienziati in questa zona le caratteristiche del suolo farebbero pensare ad un luogo che avrebbe potuto ospitare l’acqua.

Prima di questa operazione gli scienziati hanno esaminato ciò che pareva essere l’alveo di un antico torrente. Si tratta della prima ghiaia di un alveo mai analizzata così da vicino su Marte.

“Ora sappiamo che Marte ha offerto condizioni favorevoli per la vita microbica miliardi di anni fa”, ha detto lo scienziato del progetto della missione, John Grotzinger del California Institute of Technology di Pasadena. “E’ stato gratificante avere successo, ma  ha anche stuzzicato la nostra voglia di saperne di più. Speriamo che quegli strati del Mount Sharp conservino una diversità di ondizioni ambientali che potrebbero essere state abitate.”

La missione ha misurato i livelli di radiazione naturali durante il viaggio verso Marte e sta monitorando le radiazioni e le previsioni sulla superficie di Marte. Tutto ciò sarà utile per la progettazione di future missioni umane sul pianeta. La missione Curiosity ha anche trovato prove che Marte ha perso la maggior parte della sua atmosfera originaria attraverso processi che si sono verificati nella parte superiore dell’atmosfera.

La prossima missione della NASA su Marte, Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN), si sta preparando per il lancio previsto per novembre. Scopo principale della missione è proprio studiare quei processi nell’atmosfera superiore.

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