Creazione di 400 mila posti di lavoro e risparmi per 72 miliardi di euro: è quanto avverrebbe in Europa se tutti i Paesi si adeguassero alle normative comunitarie nella gestione dei rifiuti. E’ questo quanto emerge dal convegno ‘Plastica e riciclo dei materiali: un’altra via è possibile’, promosso dall’Eurispes e dalla Federazione green economy in collaborazione con il Consorzio PolieCo, nel corso del quale è stata presentata una ricerca sul ciclo di vita delle plastiche per un approccio a ‘Km zero’ e un’economia circolare.
Per quanto riguarda l’Italia, “a differenza degli altri Paesi europei, essa fa ancora eccessivo ricorso alle discariche come modalità di smaltimento dei rifiuti, mentre nel settore del riciclaggio restano scarse le iniziative che, tramite impianti tecnologicamente avanzati, recuperano materie prime dai rifiuti. Tutto questo mentre la normativa europea è indirizzata prioritariamente alla riduzione, al riciclaggio e al riutilizzo dei materiali e dei rifiuti.”
”I rifiuti – spiega il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara – sono una risorsa e non vanno visti come un fardello di cui liberarsi. L’Italia, non attuando una corretta gestione del ciclo, esporta ricchezza”, inviando in Cina i materiali per il riciclo e ricomprando poi i prodotti che vengono da lì ”senza alcuna garanzia”.