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L’alba del pensiero, puntata 48. Un passo indietro verso Darwin

Scritto da Alba Fecchio il 02.09.2011

Alba del pensiero - rubrica settimanale di filosofia e naturaQuesta settimana dobbiamo fare un balzo indietro.

Prima di proseguire e raccontarvi che cosa sia il circolo di Vienna, è necessario parlare di uno scienziato di fondamentale importanza non solo per comprendere le innovazioni scientifiche successive, ma anche per evidenziare quale tipo di modificazioni le sue teorie apportarono nel modo di concepire l’uomo e la sua storia.

Ciò di cui parlo, l’avrete intuito, è la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin.
Charles, nato ancora nel vecchio secolo, nel 1809, e nipote di un famoso naturalista dell’epoca Erasmo Darwin, intraprese un lungo viaggio per mare durato ben 5 anni. Durante questo viaggio Darwin, imbarcato curiosamente come disegnatore e non come naturalista, catalogò milioni di campioni rocce, animali, piante, cui fece seguire, una volta tornato in terra natia, un lungo lavoro di studio e analisi.

Da questi studi nasce la famosa Origine della specie, pubblicata nel 1859, libro che ebbe un successo fulmineo, tanto che la prima edizione fu esaurita dopo un solo giorno.

Il merito di Darwin consiste nel aver dato una compiuta e sistematica teorica scientifica al cosiddetto trasformismo biologico fornendo anche prove ineluttabili e risconti presi dalla natura. Darwin si inserisce anche in un contesto sociale aperto alle nuove idee di progresso, viene quindi ascoltato e stimato fin da subito.

Incorre a polemiche soprattutto con gli ambienti più conservatori che consideravano molte sue teorie degradanti per l’uomo ( come il ritenerlo vicino biologicamente alla scimmia) o che reputavano le sue teorie evolutive contrarie al creazionismo classico.

Sintetizzando, le scoperte di Darwin possono essere ricondotte a tre punti:
Prima scoperta degna di rilievo fu quella dell’esistenza di piccole variazioni organiche che si verificano negli esseri viventi lungo il corso del tempo e sotto l’influenza di determinate condizioni ambientali. Queste variazioni sono per lo più vantaggiose per gli individui che le presentano. Tali variazioni, è bene sottolinearlo, per Darwin non hanno una spiegazione diciamo scientifica- non dipendono esclusivamente dall’ambiente come sosteneva il collega Lamarck- piuttosto sarebbe meglio dire che esse apparivano per un caso, un caso fortuito e favorevole.

Seconda punto è la famosa Lotta per la vita. Tale lotta si verifica tra gli individui viventi di ogni specie. Nascono sempre più individui di quelli che possono poi in realtà sopravvivere ( in termini scientifici dell’epoca si diceva che gli individui si moltiplicavano in una progressione geometrica mentre, i beni di prima necessità crescevano in progressione aritmetica). La lotta per sopravvivere è dunque inevitabile. Quegli individui presso cui si sono verificati quei mutamenti organici cui prima facevamo riferimento, saranno avvantaggiati in questa lotta. Avranno in altre parole, più possibilità di sopravvivere e lasciare in eredità ai propri discendenti quei caratteri accidentalmente acquisiti.
Terza teoria esplicata da Darwin è quella della Selezione naturale. Darwin teorizza che siano esistite innumerevoli varietà intermedie delle singole specie viventi, la cui diversità, anche minima, ha giocato un ruolo fondamentale per la loro effettiva sopravvivenza. Di queste varietà mediane c’è la dimostrazione della loro esistenza nei residui fossili.

A queste teorie che si trovano nell’Origine della specie, Darwin fa seguire un’altra idea innovativa che si ritrova ne La discendenza dell’uomo. Darwin qui affermava che “ non esiste alcuna differenza fondamentale fra l’uomo e i mammiferi più elevati per ciò che riguarda le loro facoltà mentali”. La sola differenza differenza fra un’intelligenza linguistica dell’uomo e una animale è da riscontrare nel grado di evoluzione, che si spiega con la selezione naturale.

Darwin non si espose mai troppo riguardo le implicazioni etiche e religiose che le sue teorie potevano apportare. Fu e volle essere sempre e solo uno scienziato.
Oggi il dibattito riguardo queste teorie è ancora aperto. In molti stati americani si rifiuta di insegnare alle scuole secondarie le teorie darwiniane considerate “fuorvianti e contrarie al messaggio evangelico cristiano”.
Che l’evoluzione faccia il suo corso, o almeno, spero.

Il film che vi consiglio questa settimana è i cento passi di Marco Tulio Giordana.

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