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Un romanzo per salvare l’orso marsicano e noi stessi: conversazione con Giuseppe Festa

Un romanzo che sta avendo grande successo riporta l'attenzione sul rapporto fra l'uomo e il plantigrado in via di estinzione

Scritto da Federica di Leonardo il 29.05.2013

E’ già in ristampa dopo appena 5 settimane, il Passaggio dell’orso, un romanzo scritto da Giuseppe Festa e edito da Salani Editore.
Un successo inatteso, a detta dello stesso autore che ci ha detto ” forse la gente in questo momento particolare ha bisogno di storie come queste”.

L'orsa Yoga  nell'area faunistica di Villavallelonga

L’orsa Yoga nell’area faunistica di Villavallelonga

La storia è ambientata al Parco Nazionale d’Abruzzo e ha come protagonisti un guardiaparco, due adolescenti impegnati nel volontariato ambientale e, naturalmente, l’orso marsicano.

Giuseppe Festa è lombardo, ma il Parco d’Abruzzo e l’orso marsicano hanno giocato un ruolo fondamentale nella sua vita, quando si apprestava a diventare un ingegnere. Un’esperienza di volontariato al parco  lo ha completamente sconvolto, quando aveva 20 anni, modificando i suoi progetti. Oggi Giuseppe è un educatore ambientale e un musicista.

Giuseppe Festa

Giuseppe Festa

Un tributo in parte autobiografico ad una terra speciale, quindi. L’Abruzzo è terra verde di parchi. Il Parco Nazionale è una delle aree protette più antiche d’Italia, ma le parole non esauriscono ciò che può accadere ad un’anima quando viene colpita da certi paesaggi e certe atmosfere. Possiamo parlare di “male d’Abruzzo”? “Qualcuno parla di ‘parchite'”, spiega Giuseppe. “Io mi ricordo che quando sono tornato dalla mia prima esperienza di volontariato dicevo a tutti concitatamente che non c’era bisogno di andare in America per vedere la natura selvaggia, perchè in Italia abbiamo già il nostro posto speciale”.

Chi sbarca al Parco d’Abruzzo non può non imbattersi in un’altra “malattia”, quella dell’orso marsicano. Simbolo del parco, amato, discusso, qualche volta odiato tanto da provocare gesti efferati, l’orso lo conoscono tutti, ognuno ha una sua propria teoria e una propria relazione con l’animale totemico.

Nel romanzo uno dei protagonisti è un guardiaparco, ispirato ad un guardiaparco in carne ed ossa ora in pensione, Giuseppe Di Nunzio. Una vita dedicata alla salvaguardia di questo animale, una saggezza sviluppata in anni di esperienza sul campo. Così è il protagonista del romanzo che conosce bene gli orsi e le loro abitudini e con coraggio li difende da bracconieri e da scienziati intenti a fare ricerche sugli orsi per la loro conservazione.

Giuseppe Di Nunzio

Il Guardiaparco Giuseppe Di Nunzio

La ricerca, in effetti, esce un po’ malconcia da questo libro. “Ho svolto diverse interviste per scrivere il romanzo, anche ad una ricercatrice, che era appassionatissima e preparata, proprio come Valerio nel mio romanzo”, ha spiegato Giuseppe. “Io non ho nulla contro la ricerca, nel libro però prevale una posizione etica, quella che vorrebbe che gli orsi venissero disturbati il meno possibile.”

Ora il libro viene letto anche dagli Abruzzesi e da chi nel parco ci vive. Giuseppe riceve apprezzamenti e sa che nei paesi del parco si parla del suo libro. “Gli Abruzzesi sono persone speciali e al loro orso ci tengono. Però fra di loro ci sono anche quelli che non sanno apprezzare quanto grande sia il loro patrimonio ambientale”, ha spiegato Giuseppe. “Qui in Lombardia , per esempio, la gente non è abituata da secoli alla presenza dell’orso e il conflitto mi sembra molto più aspro che non in Abruzzo”.

Eppure la popolazione dell’orso bruno delle Alpi cresce con dei tassi che fanno notizia a livello internazionale invece in Abruzzo gli orsi sono costantemente minacciati dal bracconaggio e da altre cause antropiche. Negli ultimi anni un’alta mortalità delle femmine ha minato gravemente la ripresa della popolazione. “E’ vero, questo è innegabile. Non so cosa sarebbe necessario, quello che mi sembra chiaro è che c’è bisogno di agire in maniera concreta”, ha detto Giuseppe.

I due giovani protagonisti del libro, Kevin e Viola sono un po’ le due anime di Giuseppe, una tecnologica e cittadina, l’altra amante della natura e della poesia. Alla fine in Giuseppe ha vinto l’anima ecologista e poetica. Ma di cosa avrebbero bisogno oggi i ragazzi per imparare ad apprezzare il valore della natura? Su questo Giuseppe ha le idee chiare: “C’è bisogno di fare esperienza: mettere i piedi nell’acqua pulita di un fiume, sporcarsi nel fango, assaporare tramonti. Quando questo ti è entrato dentro non puoi più mancargli di rispetto e allora potrai sacrificare un po’ di te per proteggerlo. Il presupposto per avere un atteggiamento sostenibile da adulto.
“La cosa che mi rende più felice in questi giorni è che alcuni ragazzi mi scrivono dicendomi che hanno prenotato il loro periodo di volontariato al parco dopo avere letto il libro: non potrei avere riconoscimento e soddisfazione più grande”.

Il passaggio dell'orso

E’ un romanzo semplice e vero quello di Giuseppe Festa, che può appassionare i giovani, e dovrebbe portare gli adulti che si occupano di conservazione  a riflettere sulla figura del cattivo che nel libro c’è, ma non appare mai. “Quella è la mente da combattere, non è una persona”, spiega Giuseppe.” Una mente che vorrebbe fare profitto a scapito dell’ambiente, è una mente che non guarda al futuro e non è lungimirante”.

E non tiene in conto il bisogno dell’uomo di poesia, raccoglimento, riflessione, tempi lunghi. Gli episodi di avvelenamento e bracconaggio recentissimi sono la prova che l’orso in Abruzzo non è affato fuori pericolo. Chi uccide l’orso, o si nasconde per non agire in suo favore, uccide una delle ultime possibilità di restare umani, di conservare un angolo, almeno uno, per coltivare il rapporto con quel mistero che la natura è.

Giuseppe Festa presenterà il suo libro a Roma domani, presso la Feltrinelli di Via Orlando 78, alle 18.
Questo il trailer del suo libro.

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  • Roscioli Matteo scrive:

    Un romanzo eccezionale, molto semplice e coinvolgente.
    E’ stato emozionante, “riimmedesimarsi” in quei luoghi del Parco, che conosco benissimo nella realtà!
    Tutti i ragazzi dovrebbero leggerlo…
    Complimenti!

    Roscioli Matteo

  • Maria di Gregorio scrive:

    Ho letto il romanzo e l’ho trovato delicato, fresco e più che mai attuale.
    L’ho consigliato ai ragazzi dell’alpinismo giovanile del Club Alpino Italiano che accompagno in montagna.
    Mi piacerebbe molto farli incontrare con il guardiaparco e, perchè no, anche con l’autore del libro!

    Maria di Gregorio (delle terre d’ Abruzzo)

  • Gaetano de Persiis scrive:

    Bello e coinvolgente il romanzo.
    Bella e commovente l’intervista a Giuseppe Di Nunzio, meravigliosa persona, grande “amante” dell’orso, che ho avuto il piacere e l’autentico onore di conoscere e frequentare per qualche tempo alla fine degli anni ’80 insieme con mio figlio Massimiliano.
    Ne conserviamo, insieme, un ricordo vivissimo e fervido!

    Gaetano de Persiis