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Nasa sceglie i candidati per costruire erede dello Shuttle

Scritto da Paolo Ferrante il 07.08.2012

CAPE CANAVERAL, Florida – La Nasa ha annunciato lo scorso venerdì di aver finalmente scelto i candidati alla costruzione dei prossimi vettori che porteranno di nuovo l’uomo nello spazio dal suolo americano. Si tratta di tre società commerciali, tutte e tre americane, che dovranno progettare e sviluppare la prossima generazione di vettori entro i prossimi cinque anni. I progressi realizzati da queste società, in base agli accordi firmati, hanno lo scopo di fornire servizi commerciali di volo spaziale umano per clienti governativi e commerciali. In pratica, la nuova parola d’ordine del governo Obama, rendere il volo nello spazio un ‘business’, sta muovendo i suoi primi passi dopo il pensionamento dei costosissimi shuttle di era reganiana.

Tra i partner scelti c’è SpaceX dell’imprenditore di internet Elon Musk, uno degli inventori del sistema di pagamento Paypal, che lo ha reso miliardario. Ora la sua società Space Exploration Technologies (SpaceX) basata a Hawthorne, California, riceverà 440 milioni di dollari per proseguire i suoi progetti. Gli altri sono la Sierra Nevada Corporation, basata in Louisville, Colorado, che avrà 212.500.000 per sviluppare un mini-shuttle, e la gigantesca compagnia di costruzione di aerei di linea e militari Boeing, basata a Houston, che avrà 460 milioni dollari.

Mini shuttle

“Oggi, stiamo annunciando un altro passo fondamentale verso il lancio dei nostri astronauti dal suolo degli Stati Uniti su sistemi spaziali costruiti da aziende americane,” ha detto l’amministratore della NASA Charles Bolden presso il Kennedy Space Center in Florida. “Abbiamo selezionato tre aziende che ci aiuteranno a tenerci sulla buona strada per porre fine alla esternalizzazione del volo spaziale umano e creare posti di lavoro altamente remunerativi in Florida e altrove in tutto il paese.”

La CCiCap è un’iniziativa del Commercial Crew Program della NASA (CCP) e una priorità dell’amministrazione Obama, che vuole far tornare i posti di lavoro in florida. La stampa americana è infatti molto critica per la chiusura delle attività e per il licenziamento di operai altamente specializzati delle missioni Shuttle. Ieri la CNN ha pubblicato la storia di un tecnico che lavorava presso lo Space Center che ora si accontenta di tagliare l’erba. E in tempi di campagna elettorale non fa bene.

L’obiettivo del PCC è quello di facilitare lo sviluppo di una capacità di trasporto spaziale commerciale degli Stati Uniti con equipaggio, con l’obiettivo di raggiungere un accesso sicuro, affidabile e conveniente da e verso la Stazione Spaziale Internazionale e l’orbita terrestre. Quando la tecnologia sarà matura e sicura, la Nasa potrà mettere finalmente i suoi uomini su uno di questi gioielli tecnologici.

I nuovi contratti seguono due iniziative precedenti dalla NASA per stimolare lo sviluppo dei sistemi di trasporto spaziale. Tra oggi e il 31 maggio 2014, i partner della NASA dovranno eseguire test per dimostrare la consistenza dei loro progressi. Questo dovrebbe portare al primo volo umano entro il 2015.

“Per 50 anni l’industria americana ha contribuito a spingere i confini tecnologici della NASA, e questo ci ha permesso di costruire un laboratorio spaziale e di vivere, lavorare e fare ricerca in un ambiente unico di microgravità nell’orbita terrestre bassa,” ha detto William Gerstenmaier, amministratore associato per l’esplorazione umana della NASA a Washington. “I vantaggi per l’umanità di questi sforzi sono incalcolabili. Contiamo sulla creatività del settore per fornire la prossima generazione di mezzi di trasporto verso l’orbita terrestre bassa e per espandere la presenza umana nello spazio, per renderlo accessibile e aperto anche al business privato.”

Oltre ad affidarsi ai partner privati, anche la NASA sta sviluppando un vettore, l’Orion Multi-Purpose Crew Vehicle (MPCV) e un  sistema di lancio, una capsula equipaggio e un razzo per carichi pesanti per fornire all’agenzia una capacità del tutto nuova per l’esplorazione umana, paragonabile solo ai grandi razzi Apollo degli anni ’60 e ’70. Il nuovo sistema Orion dovrebbe consentire le nuove missioni di esplorazione del sistema solare, come la tanto agognata missione umana su Marte.

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