Un razzo nuovo di zecca è stato lanciato ieri dalla costa orientale degli Stati Uniti per effettuare un “test di carico” che servirà a dimostrare se il vettore è in grado di contribuire alle missioni di rifornimento verso la Stazione Spaziale Internazionale. La società costruttrice è il consorzio Orbital Sciences Corporation e il vettore si chiama Antares, mentre la capsula Cygnus è costruita in collaborazione con l’italiana Thales Alenia Space.
Il vettore, alto 40 metri, si è sollevato in aria dal Wallops Flight Facility in Virginia ieri alle 22 ora italiana.
L’ascesa senza problemi ha portato il razzo in orbita per un primo collaudo con un carico del peso simile ad un carico utile che normalmente viene trasportato sulla ISS. Se tutto procederà secondo i piani, entro l’anno una prima navicella cargo di Orbital senza equipaggio potrebbe raggiungere la ISS per un rifornimento.
“Il successo del test segna un’altra pietra miliare significativa nel piano della NASA di fare affidamento su società private americane per il lancio di rifornimenti e astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale, riportando questo importante lavoro negli Stati Uniti”, ha detto l’amministratore della NASA Charles Bolden. “Congratulazioni a Orbital Sciences e al team della NASA che ha lavorato con loro fianco a fianco per questo lancio perfetto del razzo Antares. Oltre a fornire ulteriori prove che il nostro piano strategico di esplorazione spaziale va avanti, questo test inaugura anche più nuovo spazioporto americano in grado di trasportare veicoli verso la stazione spaziale, aprendo nuove opportunità per utenti commerciali e governativi.
“Il presidente Obama ha presentato un bilancio per il prossimo anno, che garantisce agli Stati Uniti di restare leader mondiali nel settore dell’esplorazione spaziale, e una parte fondamentale di questo bilancio è il finanziamento necessario per far progredire l’iniziativa commerciale della NASA verso l’orbita terrestre bassa [dove si trova la ISS, ndr.]”.
Il test del sistema di lancio Antares è iniziato lo scorso 6 aprile con il posizionamento del razzo sulla rampa di lancio ed è culminato con la separazione del carico utile simulato dal razzo, una volta raggiunta l’orbita.
Il volo ora apre la strada ad una missione di dimostrazione della Orbital verso la Stazione Spaziale, per dimostrare – proprio come avvenne con SpaceX l’anno scorso – che la società è in grado di completare le manovre di posizionamento e attracco alla Stazione Spaziale. Antares trasporterà in orbita una capsula che si chiama Cygnus che servirà a trasportare esperimenti e rifornimenti verso il laboratorio orbitante.
John Holdren, direttore scientifico della Nasa, ha detto che la Nasa preferisce delegare il lavoro di rifornimento della ISS a società private americane, per permettere alla Nasa di concentrarsi su attività più avanzate: “Se la Nasa si concentrerà su sfide più impegnative e appassionanti, come mandare l’uomo nello spazio profondo, le aziende private saranno fondamentali nel prendere il testimone per trasportare uomini e mezzi americani nell’orbita bassa terrestre. Mi congratulo con Orbital Sciences e con le squadre della NASA di Wallops, e sono ansioso di vedere nuove missioni nei mesi e negli anni a venire.”
Orbital sta costruendo e testando il suo razzo Antares e di veicoli spaziali Cygnus (costruiti anche grazie alla tecnologia italiana di Thales Alenia Space) in base al Commercial Orbital Transportation Services (COTS), un contratto vinto con la Nasa per trasportare 8 carichi utili al costo di 1,9 miliardi dollari. Nell’era delle navette spaziali, questa cifra a volte era necessaria per il lancio di una sola navetta.
La capsula Cygnus, a differenza del modulo Dragon di SpaceX, non è in grado di ridiscendere sulla Terra in modo controllato e quindi dovrà essere lasciato bruciare nell’atmofera, magari con materiali di scarto provenienti dalla ISS. Questa volta si tratta di un involucro molto simile al Cygnus e che ha lo stesso peso, che verrà fatto ricadere sulla Terra tra circa 15 giorni.