Grazie ai dati della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA i ricercatori hanno avuto conferma della scoperta sul Pianeta Rosso del più grande cratere da impatto meteorico scoperto finora sul pianeta. Si tratta di un impatto avvenuto nel 2012 e scoperto grazie alla mappatura costante e globale di Marte da parte delle speciali fotocamere della NASA.
Crediti: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona
Sarebbe simile al meteorite che è caduto a Chelyabinsk, in Russia, l’anno scorso, quello che ha provocato un cratere sul suolo marziano grande come la metà di un campo di calcio. Secondo gli scienziati della NASA l’impatto potrebbe aver oscurato un’area della superficie di Marte di circa 8 chilometri di diametro.
La scoperta è stata fatta nell’ambito delle osservazioni atmosferiche relative ai movimenti del rover Opportunity su Marte. Grazie alle osservazioni delle immagini scattate dalla fotocamera Mars colore Imager (MARCI) lo scienziato Bruce Cantor ha notato un insignificante puntino scuro vicino all’equatore in uno degli scatti.
“Non era quello che stavo cercando”, ha detto Cantor. “Stavo facendo il mio solito monitoraggio meteorologico e qualcosa ha attirato la mia attenzione. Sembrava insolito, con i raggi provenienti da un punto centrale”.
Lo scienziato ha cercato le immagini corrispondenti al luogo, ma indietro nel tempo per controllare se la macchia scura fosse sempre al suo posto, e così era, fino al marzo del 2012. Altre immagini catturate con l’High Resolution Imaging Science (HiRISE) hanno confermato i fatti, rilevando altri due piccoli crateri vicini al primo.
Gli scienziati hanno spiegato che Marte ha meno atmosfera del nostro pianeta e quindi, a parità di grandezza del meteorite, i danni possono essere maggiori.
Nel comunicato la NASA ricorda anche il progetto di catturare con veicolo spaziale un asteroide per portarlo in orbita vicino alla Terra. L’asteroide potrebbe poi essere visitato da astronauti che potrebbero estrarre dei campioni per condurre degli studi su di esso.
Si tratterebbe di uno dei primi esperimenti che potrebbero fare da avanguardia a quello più grande di portare un equipaggio su Marte, cosa che la Nasa vorrebbe fare entro il 2030.
In effetti mentre Space X comincia a parlare di viaggi commerciali su Marte, ci sono scienziati che si interrogano su quali piante sarebbe possibile coltivare sul pianeta rosso. Intanto è certo che la possibilità di agganciare un asteroide, portarlo su una orbita comoda e magari lanciare dei programmi di estrazione di minerali, potrebbe avere da subito la sua ragion d’essere economica, in un momento in cui sul nostro pianeta consumiamo più di risorse di quanto possiamo effettivamente permetterci.