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Sonda MRO fotografa nuovo impressionante cratere su Marte

Scritto da Leonardo Debbia il 10.02.2014

Le rocce provenienti dallo spazio – meteoriti, meteoroidi, bolidi – colpiscono in continuazione il pianeta Marte, privo di un’atmosfera che ne rallenti la caduta o li distrugga per l’attrito, dando origine a crateri da impatto a un ritmo superiore ai 200 all’anno, ma poche cicatrici ‘fresche’ sul suolo hanno la rilevante impressione visiva simile a quella fornita da un’immagine della NASA divulgata il 5 febbraio scorso.

cratere di marte

Il cratere da impatto nelle immagini della fotocamera della sonda spaziale MRO
(crediti: NASA / JPL – Caltech/ Università dell’Arizona)

L’immagine si deve al telescopio Experiment High Resolution Imaging Science (HiRISE), installato a bordo della sonda spaziale Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA, che mostra un cratere di circa 30 metri di diametro, effetto di un’esplosione radiale, una sorta di dipinto dai toni chiari e scuri sulla superficie marziana.

Questa cicatrice è apparsa nelle immagini di quest’area fornite dal telescopio HiRISE nel luglio 2010 e, quindi, le successive scattate dalla Context Camera (CTX) dell’Orbiter nel maggio 2012. 

Sulla base dei cambiamenti apparenti tra le prime, a tre colori e ad una risoluzione di 0,3 metri da un’altezza di 300 chilometri, e le seconde immagini, monocromatiche e ad una  risoluzione di 8 metri da 40 chilometri, i ricercatori hanno preferito usato il telescopio HiRISE per acquisire la nuova immagine del 19 novembre scorso.

L’impatto che ha provocato questo cratere ha scagliato anche una notevole quantità di materiale per 15 chilometri tutt’attorno.

La sonda Mars Reconnaissance Orbiter, lanciata il 12 agosto 2005 e giunta a destinazione nel 2006, è gestita dal Jet Propulsion Laboratory della NASA di Pasadena, in California, per conto del Science Mission Directorate della NASA, di Washington.

Il suo obiettivo era quello di analizzare dettagliatamente la superficie di Marte allo scopo di individuare un punto di atterraggio per future missioni spaziali.

Questo progetto iniziale fu perfezionato nel 2008, con l’aggiunta all’MRO del Phoenix Mars Lander, una sonda per l’accertamento della presenza di forme di vita microbiche e acqua sul ‘pianeta rosso’ e quindi l’ormai famosissimo rover Curiosity, il Mars Science Laboratory, che raggiunse il pianeta il 6 agosto 2012, con l’obiettivo di investigare sulle capacità passate e presenti di sostenere la vita.

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