Le ricerche della NASA sono sempre più orientate alla realizzazione di esplorazioni di mondi anche molto lontani, nel nostro sistema solare. L’ultima, quella di Curiosity, la stiamo seguendo tutti con passione: il robot, guidato dagli scienziati, si dirige verso luoghi lontani dal luogo del suo atterraggio su Marte, dove effettuare le sue osservazioni scientifiche. Ma agli scienziati della NASA questo non basta. Immaginate un robot che scatta foto e le interpreta per decidere quale sarà la sua prossima mossa per esplorare l’ambiente che lo circonda. Ecco, gli scienziati della NASA vogliono realizzare qualcosa del genere, per ottimizzare i tempi delle missioni, che, nel caso di mondi lontani, si allungherebbero in maniera insostenibile.
“Al momento abbiamo un approccio poco gestibile dell’esplorazione dello spazio,” ha detto il ricercatore Kiri Wagstaff, un informatico e geologo presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, in California.
Secondo il ricercatore, gli strumenti attuali sono sufficienti per esplorazioni su Marte, ma se si pensa ad Europa e ad asteroidi o comete lontane, allora le cose si complicano e si ha bisogno di strumenti più sofisticati.
Per aiutare i futuri rover e le missioni spaziali a utilizzare meno tempo in attesa di istruzioni che arrivino dalla Terra, Wagstaff ed i suoi colleghi hanno sviluppato un avanzata fotocamera a due lenti, chiamata TextureCam. Sebbene Curiosity e altri rover possono già, di per sé , distinguere le rocce da altri oggetti nelle foto che scattano, devono ancora inviare le immagini alla Terra per l’analisi scientifica di una particolare roccia. Questo processo costa tempo e limita il potenziale campo di applicazione scientifico delle missioni dei Rovers. La TextureCam può fare invece l’analisi da sola.
L’articolo è stato pubblicato su Geophysical Research Letters
All’inizio di ogni giorno marziano gli scienziati sulla Terra caricano un ordine del giorno per un rover su Marte. Si tratta di dettagliare quasi tutti i movimenti del rover: andare avanti tanti metri, scattare una foto, prelevare un campione di terreno, eseguire test rudimentali su di esso e andare avanti.
Le istruzioni da Terra impiegano circa 20 minuti per raggiungere la superficie di Marte. Questi 40 minuti rendono il controllo in tempo reale del rover impossibile. Sulla luna di Giove, Europa , dove gli astrobiologi sospettano di trovare la vita extraterrestre, il ritardo sarebbe di oltre 90 minuti .
“In questo momento per i rover , ogni giorno viene pianificato sulla Terra sulla base delle immagini che il rover ha scattato il giorno precedente “, ha detto Wagstaff . “Questa è una grande limitazione e uno dei principali colli di bottiglia per l’esplorazione di questi veicoli spaziali.”
Anche se i ricercatori hanno recentemente introdotto la navigazione autonoma del rover Curiosity, gli obiettivi scientifici sono ancora determinati dalle immagini che trasmette sulla Terra e la comunicazione Terra-Marte non è particolarmente veloce, anche con l’aiuto dei satelliti. Se il rover potesse effettuare una prima selezione delle immagini che scatta questo potrebbe velocizzare di molto le spedizioni.
Quando le telecamere stereo di TextureCam scattano immagini in 3D, un processore speciale separato dal computer principale del rover analizza le immagini. Riconoscendo la struttura dei materiali nelle foto, il processore distingue tra sabbia, roccia e cielo. Il processore utilizza quindi le dimensioni e la distanza delle rocce nel quadro per determinare se sono scientificamente importanti. Quando individua una roccia importante, allora invia una foto alla Terra.
La telecamera sta facendo il suo rodaggio. I primi esperimenti sono stati condotti con foto già scattate su Marte mentre ora continua il suo “apprendistato” nei deserti americani.
Secondo Wagstaff la TextureCam potrebbe essere utilizzata su una missione su Marte già nel 2020 e potrà rendere possibili i viaggi su corpi celesti più lontani nel nostro sistema solare.