È comune defetto degli uomini, non fare conto, nella bonaccia, della tempesta.
(Machiavelli)
La frase di Machiavelli apre questo mio testo per due motivi.
Il primo è che, per protesta contro i tagli a scuola e cultura e per essere “rivoluzionaria”, ho deciso di ricordare frasi di nostri grandi uomini di lettere e non.
Il secondo è che la frase pare fatta apposta per il periodo in cui stiamo vivendo: il Giappone insegna.
Purtroppo dall’alto di Machiavelli dovrò scendere a considerare alcune frasi più attuali e molto meschine, sia pure forse un poco machiavelliche, nel senso peggiore del termine.
Ecco il fatto. Dopo l’incidente catastrofico alla centrale nucleare in Giappone, il governo italiano ha detto di tutto: dalla difesa a oltranza fino al ripensamento che suona proprio come un abbandono del progetto nucleare.
Tra gli altri è ovviamente intervenuta, forte del suo ruolo di ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo.
Perché dunque il nostro ministro dell’Ambiente, sì dell’Ambiente, quel ministero che dovrebbe occuparsi dell’ecologia, del paesaggio, della salute della natura, la bionda Prestigiacomo ha detto che bisogna ripensare il nucleare?
La prima ipotesi è che, davanti alla tragedia del Giappone, si sia un po’ preoccupata, magari pure per la sua famiglia.
La seconda è che si sia ricordata di essere ministro dell’Ambiente e dunque abbia in un sussulto di resipiscenza pensato proprio all’ambiente e alle devastazioni del nucleare ora in atto e dunque possibili anche in Italia.
La terza è che, essendo siciliana, abbia immaginato quali infiltrazioni della malavita potrebbero rendere il nucleare italiano tra le esperienze più insicure, deleterie e pericolose, del nostro paese. Anche pensando all’Aquila, al cemento armato… armato con la sabbia!
Quarto pensiero, la Prestigiacomo avrà capito che anche economicamente il nucleare non è detto sia così conveniente.
Quinto pensiero, avrà trionfato in cuor suo dell’auspicabile affossamento dell’idea di Romani di tagliare l’economia verde, quella che, in fondo, dovrebbe fare capo soprattutto a lei.
Sesto… chissà quanti altri pensieri avrà avuto per arrivare saggiamente a dire che bisogna ripensare all’opzione nucleare.
In realtà la ministra ci ha un po’ sorpresi (ma non troppo trattandosi appunto di un ministro di questo governo) quando con vero spirito machiavellico ha detto l’ultima cosa che, di fronte a questa tragedia, un essere umano avrebbe dovuto pensare e dire.
Ecco le sue parole: «È finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si decide tra un mese».
In sostanza meglio una poltrona da ministro dell’ambiente radioattiva che una normale sana vita in qualche azienda agricola della sua bella Sicilia.
[…] A ognuno i suoi motivi […]