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L’Orso Bruno Marsicano entra nei paesi d’Abruzzo: perchè?

Scritto da Federica di Leonardo il 01.09.2011

Scanno (AQ) – Ieri un orso è stato avvistato nel paese abruzzese da alcuni ragazzini che stavano giocando. Lo spavento apparentemente è stato di tutti, visto che i ragazzini sono fuggiti urlando e l’orso si è allontanato nei boschi dopo le grida, secondo una prima versione dei fatti data dalle agenzie. Pochi giorni fa c’era stato un altro avvistamento a Bisegna, che ha portato il sindaco a scrivere al Prefetto chiedendo maggiore sicurezza per i propri concittadini.

Da parte sua il consigliere comunale di Scanno, Eustachio Gentile, ha detto di essere preoccupato  e ha proposto l’ istituzione  di “aree di alimentazione degli orsi con prede vive” per tentare di allontanare gli animali dai centri abitati.

Stamattina sul Corriere Roma Franco Tassi, già direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo per 3 decenni, ha accusato le ricerche condotte in maniera intensiva sull’animale negli ultimi 15 anni circa e che fanno largo uso di esche olfattive. Queste esche contengono pesce e pollo. Proprio quest’ultimo ingrediente attirerebbe l’orso nei pollai, comportamento sconosciuto fino alla fine degli anni ’90. L’orso cioè, dice Tassi, si “incapriccia” del sapore e lo persegue fino nei centri abitati.

Al di là dello spavento o dell’evento che per alcuni può essere bizzarro, la questione è molto seria perchè l’Orso Marsicano è una specie gravemente a rischio di estinzione. Gli orsi cosiddetti “confidenti” sono spesso canditati a morire avvelenati o investiti.

Il Corpo forestale dello Stato del coordinamento territoriale per l’ambiente e le guardie del parco stanno attualmente avviando una serie di pattugliamenti nei due comuni per seguire l’attività di tre orsi che non sembrano temere la presenza umana.

Il direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo Dario Febbo – raggiunto telefonicamente – ha però dichiarato a Gaianews.it che “non è vero che l’orso ha inseguito i bambini com’è stato scritto da alcune testate; è piuttosto vero, come documentato in vari filmati, che quando l’orso si avvicina ai centri abitati viene inseguito e fotografato, cosa che fomenta ulteriorimente la confidenza di questi animali, che sono comunque animali selvatici, nei confronti dell’uomo”.

Inoltre Febbo ha affermato che l’uso di esche olfattive per la ricerca, non essendo sistematico ma piuttosto occasionale, difficilmente a suo parere potrebbe creare il fenomeno dell’orso “incapricciato”, così come lo descrive Franco Tassi.

Il fenomeno dell’orso confidente secondo il direttore del Parco può essere invece spiegabile con il fatto che i pollai e gli alberi da frutto sono diventati risorse alimentari di facile reperibilità dell’orso, che avvicina l’uomo sempre con minor paura perchè non viene mai scacciato e spaventato e oramai da decenni non viene cacciato.

E’ importantissimo quindi per il Direttore del Parco che la cittadinanza non lasci cibo al limite dei paesi (com’è stato accertato in alcuni casi) e che impari a spaventare o comunque non inseguire e fotografare l’orso.

Proprio per gestire il problema degli orsi confidenti, la Regione Abruzzo, il Parco Nazionale d’Abruzzo, e il WWF ricevono dei fondi comunitari che prendono forma nel progetto LIFE ARCTOS (www.life-arctos.it).

Responsabile per il WWF del Progetto è il dottor Massimiliano Rocco che ha dichiarato che “si stanno creando degli inutili allarmismi. Il sindaco di Scanno – continua Rocco – ha dichiarato che i ragazzi non si trovavano in piazza, ma in un campetto ai limiti del paese e che l’orso è apparso fra i cespugli. Inoltri i bambini pare non si siano affatto spaventati.”

Inoltre Rocco ci tiene a precisare che questi orsi non sono ancora problematici, ma solo confidenti. Non sono quindi ancora pericolosi per la popolazione. Attraverso il progetto LIFE si sta quindi coordinando un’azione con le guardie forestali per monitorare gli orsi e dissuaderli attraverso l’uso di petardi, proiettili di gomma  e altri mezzi utili.

Entrambi, sia il Direttore Febbo che il dottor Rocco hanno dichiarato che se questi fenomeni si ripeteranno gli orsi saranno catturati e collarati per poterne seguire gli spostamenti e studiare quindi le cause del problema.

La scommessa del progetto LIFE è quella di migliorare la convivenza fra la popolazione del Parco Nazionale d’Abruzzo e l’Orso Marsicano. Questa convivenza passa attraverso la consapevolezza che gli orsi sono animali selvatici e non animali che nell’immaginario collettivo sono antropizzati secondo il modello Disney. Per questo avvistare un orso non può voler dire incontrarlo nel paese o per strada per filmarlo e dargli da mangiare.

Attraverso questo progetto si conta di raddoppiare la popolazione dell’Orso Marsicano entro il 2020.

A questo proposito il Direttore ha affermato che in questi giorni si stanno monitorando le femmine con i cuccioli ed è stata più volte avvistata una femmina con tre cuccioli di quest’anno. Una buona notizia  per l’Orso.

 

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  • Stefano Orlandini scrive:

    …invece di tirare fuori le patetiche spiegazioni di uno come Tassi che ha avuto grandi meriti in passato ma che oggi da l’impressione di parlare solo per partito preso e patetiche gelosie !!

    Caro Professore, come vede mi sembra di non aver usato espressioni offensive …anzi le do atto che senza di lei probabilmente non avremmo piu nel 2011 un Parco Nazionale d’Abruzzo degno ancora di questo nome….dispiace pero’ (e questo e’ solo il mio modesto parere…di un semplice appassionato ) che lei dia ormai l’impressione di essersi concentrato solo sulla sua vicenda personale invece di impegnarsi come potrebbe autorevolmente a fianco di chi lavora per l’orso, anche criticando cio’ che si fa ma costruttivamente….invece a me e ad altri da’ l’impressione
    di augurarsi il peggio pur di vedere il fallimento di chi si occupa dell’orso e del Parco. Le assicuro che non c’e’ niente di personale , e’ solo una mia impressione…ma spero di sbagliarmi

    Cordiali saluti
    Stefano Orlandini

  • Tassi Franco scrive:

    Ringrazio gli illustri interlocutori delle cortesi espressioni,di cui vengo a conoscenza per caso solo ora. Non userò il loro raffinato limguaggio, ma sugegrirei loro di consultare il mio Sito se ne hanno voglia, o informarsi su come avevamo difeso Parco e Orso in passato, o magari dare un’occhiata al mio libro “Orso, vivrai!”, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano 1990, che tratta appunto di questi problemi. Ma forse qualcuno preferisce il metodo nazi-stalinista, che come è noto consiste nel denigrare gratuitamente l’avversario, anzichè accettare un sano e civile dibattito. Oggi questo stile sarebbe più adatto alle liti da taverna che all’analisi di problemi delicati e drammatici che ci riguardano tutti. Continuando così, non progredirà neppure l’informazione e si continuerà a sparare sui bersagli sbagliati. Peccato! Comunque, per chi fosse interessato, prossimamente i Gruppi Orso, Lince e Lupo forniranno nelle sedi e nei modi opportuni (anche giudiziari) risposte esaurienti ai principali interrogativi. (chiedo scusa, se non sono avvocato nè lo sono mai stato: mi interesso di questa materia, e scrivo da molto tempo in questo campo, solo come naturalkista, giornalista e docente di conservazione della natura e di ecologia applicata).
    Cordiali saluti a tutti
    Prof. Franco TASSI
    Gruppo Orso Italia

  • Marco scrive:

    L’orso va protetto a ogni costo
    Tassi non capisce una beata fava,
    Si organizzino raccolte fondi su base volontaria in tutta italia e la si smetta di chiedere elemosina allo stato che soldi non ne ha piu’
    Si chiedano i soldi a tutti quei naturalisti da salotto ricchi e presenzialisti a parole me par nulla utili in concreto.
    Bloccare tutti i lavori di costruzione impianti strade e altre cazzate, vincolo totale su tutto il parco e zone preparco.
    Cercare di fare diffondere l’orso in altre zone adatte, Gransasso maiella sibillini laga ecc.
    Pena di morte per i bracconieri
    saluti

  • Wilson scrive:

    Franco Tassi – per trent’anni direttore del parco – è un avvocato: ecco cosa succede quando si nominano persone incompetenti a dirigere un parco naturale. Ci vuole tanto a capire che ingegneri, architetti, avvocati, economisti non capiscono assolutamente nulla di gestione di un parco naturale, di conservazione e qualunque altra materia naturalistica?
    Ci vuole tanto a modificare la legge e prevedere che chi dirige un parco debba avere, almeno, una laurea in scienze biologiche, scienze naturali o scienze forestali?

  • Stefano Orlandini scrive:

    L’articolo sul Corriere di Roma dove e’ riportata l’opinione di Franco Tassi e’ purtroppo un altro articolo che non fa onore alla categoria dei giornalisti…infarcito di sciocchezze , sensazionalismi e inesattezze fortunatamente corrette qui nell’intervento di Gaia news…e mi riferisco in particolare alla supposta aggressivita’ dell’orso durante le incursioni ai margini del paese. Nell’articolo del Corriere il giornalista raggiunge il massimo dell’infamita’ accusando l’orsa di aver assalito la vettura di quel “povero cristiano” che l’aveva inseguita insieme ai suoi cuccioli per quasi 10 minuti lungo una strada che e’ come una trincea dove non aveva via d’uscita!! Si scorda poi di dire che quella stessa orsa e’ stata fatta fuori da un autobus che l’ha investita 2 mesi dopo sul rettilineo che porta a Pescasseroli….dove una settimana fa hanno tentato di far fare la stessa fine ad un ragazzino in bicicletta che e’ ancora grave al Gemelli di Roma !! Per quanto riguarda le affermazioni di Tassi relative all’effetto che avrebbero avuto alcune esche utilizzate per i censimenti genetici non invasivi sono assolutamente risibili e non dimostrabili…come invece giustamente rimarca il Direttore del PNALM Dario Febbo l’unica ragione per cui alcuni orsi si
    avvicinano ai paesi e’ perche’ vi trovano del cibo….e qusto infatti avviene come chiunque in quell’area d’Abruzzo vi puo’ confermare durante il periodo di “secco in montagna” cioe’ tra fine Luglio e meta’ settembre quando le erbe e le normali risorse trofiche vengono a mancare. In questo senso dei punti dove creare delle risorse alternative lontano dai paesi potrebbero aiutare a limitare il fenomeno Ma in definitiva c’e’ una sola ragione per l’esistenza degli orsi “confidenti” ed e’ che il loro ambiente e’ sempre piu’ ridotto e sempre piu’ disturbato …( il pascolo brado e’ ormai la prima causa da estirpare se si e’ interessati alla sorte dell’orso ) e la vera ragione di tutte queste lamentazioni per qualche passaggio d’orso in paese e la sua conseguente drammatizzazione e’ la volonta’ di un gruppo di persone…in genere gli amministratori e gli allevatori di avere mano libera sul territorio per farsi gli affari propri (pascolo brado, fotovoltaico, strade forestali, tagli forestali, impianti da sci o almeno i fondi per costruirli …visto che non funzioneranno mai…) L’orso in natura in un paese come l’Italia dove le aree naturali sono necessariamente poco estese e’ un lusso che costa dei sacrifici….se non vogliamo farli (come Paese…come Governo o Ministero dell’Ambiente…o come Regione Abruzzo..) lo si dica invece di tirare fuori le patetiche spiegazioni di uno come Tassi che ha avuto grandi meriti in passato ma che oggi da l’impressione di parlare solo per partito preso e patetiche gelosie !!