Cassini ha osservato la tempesta più grande durata più a lungo mai osservata da un oggetto orbitante sul pianeta Saturno. Le osservazioni della sonda Cassini della NASA – che nel dicembre 2010 ha rilevato una tempesta di Saturno – dimostrano che questa enorme tempesta ha aumentato la temperatura nella stratosfera di Saturno di 150 gradi Fahrenheit (66 gradi Celsius).
“Questa temperatura così estrema è quasi incredibile, soprattutto in questa parte dell’atmosfera di Saturno, che in genere è molto stabile”, ha spiegato in un comunicato Brigette Hesman, il primo autore dello studio dell’Università del Maryland e del Centro di Volo Spaziale di Goddard della NASA nel Maryland.
“Un cambiamento di temperatura della stessa scala sulla Terra, implicherebbe che la temperatura di Fairbanks in Alaska in inverno, diventerasse come quella dell’estate nel deserto del Mojave”, ha aggiunto Hesman.
Il team ha anche rilevato un enorme aumento di etilene al momento della tempesta, che apparentemente ha prodotto gas inodore e incolore per 100 volte in più di quanto si ritenesse essere possibile per Saturno. La sua origine è un mistero.
“Non siamo mai stati in grado di osservare l’etilene su Saturno prima, quindi questa osservazione è stata una sorpresa”, ha dichiarato Michael Goddard Flasar, il leader del team per lo spettrometro composito a infrarossi di Cassini.
La tempesta gigantesca di Saturno è stata una delle cosiddette Grandi Macchie Bianche del pianeta, che tendono a comparire ogni 30 anni terrestri (o circa una volta ogni anno di Saturno). Questa ultima tempesta, però, è più allungata, ha circondato il pianeta alla fine del gennaio 2011, e si è estesa per circa 15,000 km da nord a sud alla fine del giugno dello stesso anno.
La Grande Macchia Bianca, o il Grande Ovale Bianco è il nome assegnato alle tempeste periodiche di colore biancastro che si manifestano nell’emisfero boreale di Saturno e appaiono abbastanza grandi da risultare visibili da Terra mediante l’uso di telescopi.
Secondo gli scienziati, si tratta della tempesta più longeva di sempre del pianeta. Ed è riconosciuta come il primo caso in assoluto ad essere studiato da vicino da un veicolo spaziale orbitante.
Inoltre, Cassini ha osservato due chiazze dispari di aria luminosamente calda nella stratosfera durante la tempesta, indicando un massiccio rilascio di energia nell’atmosfera del pianeta.
Anche se i segni visibili della tempesta di Saturno non siano le prove più lunghe, il vortice di Saturno persisterebbe fino ad oggi. Ma è improbabile che avesse la capacità di resistenza di 300 di anni come quella della Grande Macchia Rossa di Giove. Gli scienziati pensano che il vortice probabilmente dissiperà entro la fine del 2013.
Il risultato di questo studio sarà pubblicato nel numero del 20 novembre della rivista Astrophysical Journal.