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Femmine di orso marsicano morte, LIPU e ALTURA contro le cause imputabili all’uomo

Scritto da Federica di Leonardo il 29.02.2012

A seguito della diffusione dei dati sul numero di femmine coi piccoli di orso marsicano relative alla conta effettuata nell’ambito del Progetto LIFE ARCTOS, alcune associazioni ambientaliste abruzzesi hanno messo l’accento sulle cause che hanno prodotto questi dati proccupanti per la sopravvivenza della specie.

Grazie alla conta, effettuata dal Parco Nazionale d’Abruzzo e dal Corpo Forestale dello Stato coordinati dall’Università “La Sapienza” di Roma, sappiamo che quest’anno una sola orsa ha messo al mondo tre cuccioli e che l’anno scorso si sono riprodotte due femmine di cui una con un cucciolo e una con tre. Quest’ultima però è l’esemplare investito mortalmente il 3 maggio scorso.

Il dottor Ciucci dell’Università La Sapienza di Roma aveva dichiarato che a partire dal 2007 sono morte 5 orse con una media di un’orsa all’anno.

ALTURA, LIPU, Pro Natura e GNR hanno puntato il dito proprio sull’altissima mortalità delle femmine e sulle cause di questa mortalità.

Nel comunicato gli ambientalisti “chiedono agli Enti responsabili della conservazione di questa preziosa specie che siano attuati immediatamente tutti gli sforzi perchè la mortalità per cause antropiche venga definitivamente eliminata.

“Si era annunciata – continua il comunicato – la necessità di porre adeguati limiti di velocità sui rettilinei che attraversano la zone dell’orso, come quello, vicino a Pescasseroli, dove è stata uccisa la femmina madre dei tre cuccioli. Dopo il rinvenimento di un’orsa adulta e di una giovane morte in un pozzo sulle montagne di Collelongo erano stati presi impegni per mettere in sicurezza questo ed altri pozzi simili, per evitare il ripetersi di sciagure del genere. E’ stato fatto qualcosa in questo senso?.”

Ma quante sono in realtà le orse morte nel Parco a partire dal 2007 e quali sono le cause accertate? Abbiamo chiesto a Leonardo Gentile, veterinario del Parco d’Abruzzo di aiutarci a ripercorrere gli eventi.

“Dal 2007 al 2011 le orse morte sono 7 di cui 2 giovani, di circa un anno” spiega Gentile.

Nel 2007, quando venne sterminata la famiglia di Bernardo, a Gioia dei Marsi, fu uccisa una femmina oltre all’orso Bernardo e un altro maschio giovane. La causa della morte ufficialmente riconosciuta è stata l’avvelenamento da Fenthion, un potente insetticida, rinvenuto anche su una carcassa di capra nella medesima località, utilizzata verosimilmente come esca. Furono indagate sei persone, ma le indagini furono chiuse dopo un anno perchè non fu possibile raccogliere prove sufficienti per dimostrarne giudiziariamente la colpevolezza.

Nel maggio 2008 a Lecce dei Marsi fu ritrovata un’orsa adulta deceduta in seguito ad aggressione da conspecifici. Secondo il dottor Gentile è una cosa molto plausibile visto il periodo (maggio-giugno) nel quale le femmine con piccoli o in lattazione, ed è questo il caso, se incontrano un maschio nel periodo degli accoppiamenti, corrono un grave rischio sia per i piccoli che vengono in genere soppressi dal maschio per sollecitare il calore, sia per loro stesse, che rifiutando l’accoppiamento possono soccombere in seguito agli attacchi del maschio.
Anche nel giugno 2009 a Scanno un’altra orsa è stata ritrovata molto probabilmente vittima di agggressione da conspecifici.

Nel luglio 2009 a Filignano è stata ritrovata un’orsa giovane .Siccome di quest’orsa sono stati rinvenuti solo pochissimi resti sui quali non è stato possibile accertare nulla, la causa di morte rimane ignota.

Nel giugno del 2010 a Collelongo due orse, una adulta e una giovane sono state ritrovate in una vasca di raccolta di acqua piovana, non protetta. Dice Gentile: “Le carcasse erano in avanzato stato di decomposizione. E’ probabile che la causa sia stata l’annegamento perchè nei polmoni è stata rinvenuta acqua a livello microscopico, ma ci sono però dei dubbi sulla dinamica dell’incidente, cioè su come le orse siano finite nella vasca”. Aggiungiamo che gli orsi sono nuotatori e nel Parco ci sono laghi e fiumi. E’ vero pureche se le orse fossero finite nella vasca non sarebbero però riuscite a venirne fuori. Queste valutazioni aprono un ventaglio di possibilità, nel quale però l’azione umana è sicuramente, anche se in parte, causa della disgrazia.

Infine nel maggio 2011 un’orsa è stata investita mortalmente sulla statale che collega Gioia dei Marsi a Pescasseroli.

Dunque le orse morte in 5 anni sono 7. Di queste, due sono morte per aggressione da conspecifici, due sono state uccise dall’uomo (una investita e l’altra avvelenata).
Due sono morte per cause dubbie, ma che certamente coinvolgono la presenza umana visto che la vasca per la raccolta dell’acqua piovana in ogni caso non era protetta. Di una le cause non sono conosciute.

Su 7 morti dunque, 4 sono da attribuirsi a cause antropiche, 2 a cause “naturali” e una è dubbia.

In relazione a questa situazione gli ambientalisti “chiedono che il Parco d’Abruzzo illustri quali siano le procedure già intraprese e lo stato dell’arte delle azioni previste da LIFE ARCTOS e dal PATOM”.

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  • Stefano Orlandini scrive:

    …un’ultima domanda alla redazione di GAIANEWS….ha risposto il Parco alle domande di LIPU, ALTURA e Pro Natura ?? Sono state effettivamente prese le misure atte ad impedire il ripetersi di questi incidenti ? Ha commentato il Parco la nota sulla riduzione di natalita’ accertata per il 2011 ? Sul sito istituzionale del PNALM non se ne fa cenno……

    Grazie !

  • Stefano Orlandini scrive:

    ….ma ii Ministero dell’Ambiente in ultima analisi il vero responsabile dei nostri Parchi nazionali e custode per compito ISTITUZIONALE della biodiversita’ italiana ha qualcosa da dire su questa situazione ?? E’ troppo chiedere attenzione per una situazione che rischia di portare all’estinzione una specie la cui esistenza giustifica l’esistenza stessa del sistema dei parchi in Abruzzo ?? E’ troppo chiedere al direttore della Divisione Protezione Natura dott Grimaldi cosa si pensa di fare per invertire una tendenza che porta dritta all’estinzione dell’orso bruno marsicano ? Era colpa della Prestigiacomo l’inefficienza e l’assenza totale del Ministero nell’applicazione del PATOM o e’ proprio la struttura ministeriale che ormai non serve piu’ a nulla se non a garantire lo stipendio dei
    burocrati che vi lavorano ??

  • mattia scrive:

    Speriamo che quest’anno ci siano piu nascite e che si faccia qualcosa in più per la protezione di questo meraviglioso animale.
    Nel frattempo penso che anche noi comuni cittadini possiamo fare qualcosa in più anche solo scrivendo ai diretti interessati come l’ente parco ,la regione Abruzzo e il ministero dell’ambiente per sollecitare a un intervento concreto per la salvaguardia dell’orso

  • Simonetta de felicis scrive:

    Diventa necessario avviare uno studio, il piu’ possibile dettagliato, che raccolga i dati sui vari progetti e finanziamenti italiani ed europei destinati alla tutela dell’Ambiente, territorio, flora e fauna, in particolare su zone protette da norme speciali ( aree Parco, SIC, ZTL ecc ecc). Verificare la ricaduta di tali finanziamenti rispetto alla destinazione e finalita’ iniziale. Urgente sempre piu’ urgente salvaguardare territori cosi’ unici che dovrebbero essere un patrimonio culturale e naturale per tutti !
    Occorre informare e diffondere dati e studi che mostrino a tutti la realta’ di sprechi e abusi, affinche’ tutti siano consapevoli e pretendano il rispetto delle regole di trasparenza e corretto uso di risorse pubbliche. La natura va tutelata e rispettata, e’ un bene unico e irripetibile ed appartiene a tutti, anche alle generazioni future.

  • rossano soldati scrive:

    L’orso si avvia rapidamente alla fine in Abruzzo. Questo tipo di morti sono assolutamente inaccettabili. Non esiste un piano serio per salvarlo. Leggo (Che fine ha fatto il PATOM?) Direi che fine fanno i soldi del PATOM? Non è che la signora si sta
    rigirando nervosamente nella tomba? Chi se li mangia e quanti sono? Sono per gli orsi o per chì? Possibile che non esiste mai una dignità umana Rossano Soldati