E’ stato investito da un automobile il piccolo dell’orsa Gemma, l’orsa che avendo perso la naturale diffidenza verso l’uomo e le strutture antropiche si aggira spesso nei paesi del Parco. Secondo alcune fonti il fatto sarebbe avvenuto a Scanno un paese attorno e nel quale l’orsa si muove spesso e volentieri. L’uomo, che era alla guida dell’automobile, ha subito denunciato il fatto. Il piccolo, anche se l’impatto sarebbe stato di una certa entità, visto che l’automobile ha riportato alcuni danni, si è allontanato dal luogo dell’incidente.
Sembrerebbe che le guardie del Parco, allertate, siano subito intervenute.
Oggi le guardie del Parco e i forestali sarebbero riusciti ad avvistare Gemma, grazie al fatto che l’orsa era già stata radiocollarata. Il piccolo risulterebbe in buona salute e sarà monitorato anche nei prossimi giorni.
L’episodio riporta in primo piano sia il problema degli orsi confidenti, sia quello della sicurezza stradale per gli orsi nelle zone che sono maggiormente frequentate dagli animali stessi.
L’ultimo episodio risale al maggio dell’anno scorso, quando un’orsa fu investita e uccisa sulla statale marsicana.
Allora nessuno denunciò prontamente il fatto, non si trovò il mezzo che investì l’animale e chi lo guidava e, secondo alcune fonti, l’orsa rimase agonizzante sul ciglio della strada prima di essere finita dai cani randagi. L’orsa uccisa era madre di tre cuccioli.
L’orso marsicano è a grave rischio di estinzione: le ultime stime parlano di 40 individui e fra le minacce c’è proprio l’alta mortalità dovuta a cause antropiche, fra cui gli incidenti stradali.
Stando a quanto riferito nella nota, per una volta sembra sia andata bene..e il povero orsetto non è morto (almeno spero). Rimane il fatto che la frequenza di questi “episodi” e’ divenuta intollerabile. Siamo in un parco nazionale che ha come mission principale la tutela di questa specie in estinzione. Vengono destinate a tale scopo importanti risorse finanziarie da parte dello Stato italiano e non solo. Intorno alla protezione della natura ruota l’intera economia del territorio. Gli “incidenti” stradali possono accadere ma se i limiti di velocità non vengono rispettati diventano inevitabili. E sulle strade del parco vengono sistematicamente ignorati senza che nessuno persegua i trasgressori. Non è esatto dire che “nessuno denuncia”. Lo scorso anno, come in altre occasioni, la cosa venne denunciata. Che branchi di motociclistici scambiano le strade del parco per un circuito e’ noto. Il fatto e’ che dopo la denuncia non accade nulla. Le strade sono poco sorvegliate; i cartelli non vengono potenziati ; nessuna campagna seria di sensibilizzazione viene fatta. Le forze dell’ordine (presenti sono solo i carabinieri con forze limitate) sono bloccate da limiti di competenze veri o presunti e dagli organici insufficienti (?) benché in Italia si possa contare su ben 5 corpi di polizia (stradale, municipale, carabinieri, finanza, forestale e guardie del parco: tutti pubblici ufficiali che a turno potrebbero essere presenti sulle strade a tutelare la sicurezza di cittadini ed animali).Si tratta solo di mancanza di risorse finanziarie o di inefficienza? L’unica nota positiva dell’episodio riferito e’ il comportamento finalmente civile dell’automobilista che sembra si sia almeno fermato. Tutto il resto e’ un deja vu…al quale non vogliamo rassegnarcj ma è difficile non farlo.