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Siria, Assad nega la repressione mentre Clinton vede l’opposizione siriana

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 07.12.2011

Manifestanti sirianiIl presidente siriano Bashar al-Assad, lasciatosi intervistare da una nota rete televisiva americana oggi, ha negato di aver ordinato l’uccisione di migliaia di manifestanti anti-governativi, dichiarando al giornalista che non controlla le forze di sicurezza e quindi non ha potuto impedire la brutale repressione in corso nel suo paese.

In una rara intervista andata in onda oggi, Assad ha dichiarato alla ABC News che anche se è presidente, non possiede la Siria, quindi sarebbe improprio dire che le forze militari sono “sue”. Il leader siriano ha detto che c’è “una grande differenza” tra l’avere “una politica di repressione e avere alcuni funzionari che possono aver commesso degli errori.”

Assad ha messo in discussione il bilancio delle Nazioni Unite, che parla di oltre 4.000 morti nei disordini scoppiati da marzo, dicendo che la maggior parte delle vittime erano sostenitori del governo. Ha anche negato la veridicità delle affermazioni secondo le quali Hamza al-Khateeb, il bambino di 13 anni la cui morte ha fatto scatenare la furia della popolazione contro il regime, sarebbe stato ucciso dopo essere stato colpito da un colpo di pistola, bruciato e  addirittura evirato.

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Mark Toner ha tuttavia ripetuto che gli Stati Uniti rimangono convinti che Assad sia impegnato in una brutale repressione contro un movimento di opposizione pacifica, dicendo che trova “ridicolo” che il presidente siriano cerchi di “nascondersi dietro una sorta di gioco delle tre carte, sostenendo che non esercita autorità nel suo paese.”

Intanto ieri il segretario di Stato Hillary Clinton ha tenuto un incontro con sette leader dell’opposizione siriana a Ginevra.

Clinton ha detto ai membri anziani del Consiglio Nazionale siriano – tutti gli esuli rifugiati in Europa – che una transizione democratica dovrebbe significare non solo rimuovere il regime di Assad, ma “traghettare il paese sulla via dello stato di diritto e della tutela dei diritti universali di tutti i cittadini”.

Il capo della diplomazia Usa ha detto che l’opposizione è consapevole che le minoranze siriane hanno bisogno di essere rassicurate sull’opportunità di un nuovo governo che contempli la tolleranza e la libertà.

Assad è un membro della setta minoritaria sciita alawita, mentre la maggior parte dei siriani sono musulmani sunniti. Il paese è anche sede di una serie di altre minoranze religiose ed etniche, compresi i cristiani e curdi.

Nel frattempo, la violenza in Siria ha subito un’escalation lunedì, con gli attivisti che riportano più di 50 morti ad Homs, in vari episodi di violenza tra cui una serie di rapimenti, di sparatorie e ritorsioni. Trentaquattro persone sono state uccise e i loro corpi gettati nelle strade.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra ha definito lo scorso lunedì come “uno dei più mortali giorni dall’inizio della rivoluzione siriana”.

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