Siria, orrore per la scoperta di alcune fosse comuni a Deraa città simbolo della rivolta contro il regime di Bashar al Assad.
Lunedì scorso, durante le poche ore di libertà vigilata concessa ai residenti, che da tre settimane sono bloccati e costretti a restare nelle proprie abitazioni, è avvenuto il ritrovamento di alcuni cadaveri ammucchiati in una fossa comune.
Gli abitanti hanno dato subito l’allarme contattando il centro di Damasco per i diritti umani. Radwan Ziadeh, il direttore del centro ha riferito, “li hanno scoperti alcuni abitanti, me l’hanno raccontato loro prima che le forze di sicurezza gli confiscassero i cellulari.” Difatti, accortisi dell’ accaduto, i militari sono intervenuti sequestrando i telefonini, tagliando l’elettricità e la copertura dei cellulari nella cittadina e isolando il perimetro del ritrovamento per vietare agli abitanti di andare alla ricerca dei cadaveri.
Ma la celerità dei mezzi di comunicazione è stata ancora una volta più veloce e alcuni filmati del ritrovamento sono stati postati sul web. Su Youtube, sul canale ShamsNN, gestito da attivisti anti-regime è presente un video che mostra in primo piano uomini in tute protettive e bombole che scavano nella terra per recuperare cadaveri.
Immediata la smentita del governo siriano, che ha parlato di “notizie prive di fondamento, facenti parte di una campagna diffamatoria nei confronti della Siria, orchestrata da alcuni mezzi d’informazione”.
Alla maggior parte dei media internazionali è stato però vietato di entrare in Siria e molti giornalisti entrati con visti turistici sono stati costretti a lasciare il Paese, rendendo così difficile la verifica delle notizie. Così come è difficoltoso il riscontro attuale della realtà vissuta del Paese.
Le organizzazioni locali ed internazionali, che cercano di monitorare la situazione, denunciano una realtà drammatica e contano 700 morti dall’inizio delle proteste. In un’intervista rilasciata al giornale Asharq Al- Awsat, giornale arabo internazionale, Ammar Al Quarbi, responsabile dell’Organizzazione siriana per i diritti umani, ha aspramente condannato il governo per la continua violazione dei diritti umani, facendo riferimento ad arresti arbitrari, sequestri e scomparse dei detenuti, costringendo inoltre la popolazione a vivere bloccata nelle case ostaggio delle autorità.
Da più parti si critica il non intervento della comunità internazionale, ma il segretario di Stato USA, Hillary Clinton, in una conferenza stampa al termine di un incontro con Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, Catherine Ashton, ha annunciato che nei prossimi giorni saranno adottate “misure supplementari” in risposta alla repressione violenta portata avanti dal regime di Assad.