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Sestrina, la proteina che può sostituire l’esercizio fisico

Scritto da Leonardo Debbia il 06.02.2020

Che si tratti solo di una camminata di buon passo in un parco o di un intenso allenamento in palestra, l’esercizio fisico – è risaputo – fa bene alla salute del corpo.

Ma si potrà mai sostituire un buon allenamento senza muovere neppure un muscolo?

E’ a questa domanda, all’apparenza, paradossale, che alcuni ricercatori della Scuola Michigan Medicine presso la University of Michigan, stanno cercando di rispondere.

Topo in esercizio sull'apposita ruota (crediti: Emilia Stasiak)

Topo in esercizio sull’apposita ruota (crediti: Emilia Stasiak)

Gli studiosi si sono infatti imbattuti in una classe di proteine naturali chiamate ‘sestrine‘ che, opportunamente studiate, potrebbero rivelarsi come ottimi sostitutori degli effetti dell’esercizio fisico.

A dirla tutta, questi effetti sono già stati osservati dagli stessi studiosi in laboratorio sui moscerini della frutta (Drosophila melanogaster) e su topi, ma è indubbio che ci vorranno ancora tempo, esperimenti, prove e risultati attendibili per poter vedere cosa accade realmente negli esseri umani e nei loro corpi durante gli sforzi fisici.

Si ipotizza che i risultati ottenuti su insetti e topi potrebbero far ben sperare per fornire in futuro un aiuto a chi soffre di perdita di massa muscolare per invecchiamento, debilitazione o patologie di natura simile.

“I ricercatori avevano finora osservato che le sestrine si accumulano nel tessuto muscolare in seguito all’esercizio fisico”, afferma Myungijin Kim, docente presso il Dipartimento di Fisiologia molecolare e integrativa dell’Università, che ha lavorato insieme al prof. Jun Hee Lee e ad un team di ricercatori di altri Atenei per saperne quanto più possibile sul legame della proteina con l’esercizio fisico.

Il primo esperimento di laboratorio è consistito nell’osservazione di un gruppo di moscerini.

Approfittando del normale istinto degli insetti di Drosophila nell’arrampicarsi ed uscire dalle provette del laboratorio, due collaboratori allo studio, i dottori Robert Wessells e Alyson Sujkowski, della Wayne University di Detroit, hanno costruito una sorta di tapis roulant per insetti, con cui, addestrando i moscerini per tre settimane, hanno confrontato la loro capacità nel muoversi e nel volo con la capacità di movimento di altre mosche prive della sestrina.

“Le mosche allenate hanno incrementato la propria capacità di movimento, mentre le mosche normali, prive di sestrina, si stancavano prima”, spiega Lee.

Inoltre, quando i ricercatori hanno sovraespresso la sestrina nei muscoli delle mosche normali – aumentando l’attività del gene preposto alla produzione della proteina e massimizzandone i livelli – hanno scoperto che queste mosche avevano acquisito abilità al di sopra delle mosche allenate, anche se non facevano esercizio fisico.

In buona sostanza, le mosche normali con sestrina sovraespressa non hanno sviluppato ulteriori capacità nel fare più esercizio.

E questo starebbe ad indicare che il miglioramento delle capacità era correlato alla presenza di sestrina i cui effetti benefici non comprendono tuttavia soltanto una migliore resistenza, ma rappresentano qualcosa di più.

Il fenomeno si è ripetuto usando cavie al posto degli insetti.

I topi senza sestrina non miglioravano la loro capacità aerobica, la respirazione e la combustione dei grassi, effetti che sono generalmente associati all’esercizio fisico.

“Riteniamo che la sestrina possa coordinare da sola queste attività biologiche, attivando o disattivando diverse vie metaboliche”, afferma Lee. “Questo tipo di effetto combinato è essenziale per produrre gli effetti dell’esercizio fisico”.

Lee ha anche aiutato un altro collaboratore, Pura Munoz-Cànoves, dell’Università di Pompeu Fabra, in Spagna, a dimostrare che la sestrina specifica per il muscolo può anche aiutare a prevenire l’atrofia di un muscolo immobilizzato, come un arto allorchè rimane nella stessa posizione per un lungo periodo di tempo.

“Questo secondo studio indipendente evidenzia ancora una volta che la sestrina da sola è sufficiente a produrre molti benefici del movimento e dell’esercizio fisico”, afferma Lee.

Si potrebbe concludere di essere vicini ad una svolta rivoluzionaria.

“Le sestrine non sono piccole molecole”, dice Lee, frenando gli entusiasmi. “Comunque stiamo lavorando per trovare modulatori di piccole molecole di sestrine”.

“Non si conoscono ancora i meccanismi di produzione della sestrina durante l’esercizio fisico”, aggiunge Kim. “Ma siamo certi che gli studi futuri ci indirizzeranno verso un trattamento per le persone che non possono fare esercizio fisico”.

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