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Scoperto in Sud Africa un dinosauro gigante del Giurassico

Scritto da Leonardo Debbia il 22.10.2018

Una nuova specie di dinosauro gigante è stata scoperta in Sudafrica. L’enorme animale, un erbivoro quadrupede, il cui peso, da vivo, doveva aggirarsi sulle 12 tonnellate e a cui è stato assegnato il nome di Ledumahadi mafube.

Di dimensioni più che doppie rispetto a quelle di un elefante africano attuale, si trattò quasi certamente del più grande animale terrestre che vivesse sulla Terra circa 200 milioni di anni fa.

Un team di scienziati, guidati dal prof. Jonah Choiniere, paleontologo dell’ Università di Witwatersrand (Wits), in Sud Africa, ha descritto la nuova specie sulla rivista Current Biology.

Il genere del dinosauro – ‘Ledumahadi‘ – è stato ripreso dalla lingua Sesotho, una delle 11 lingue ufficiali del Sud Africa, tipica della regione in cui sono stati rinvenuti i resti, e significa ‘gigantesco fulmine all’alba’.

“Il nome rispecchia le enormi dimensioni dell’animale e il fatto che il suo lignaggio pare possa essere collocato all’origine dei dinosauri Sauropodi”, afferma Choiniere. “Onora, in pratica, sia il recente che l’antico retaggio dell’Africa australe”.

 

 

Ricostruzione di fantasia di Ledumahadi mafube (crediti: Vicktor Radermacher, Università di Witwatersrand)

Ricostruzione di fantasia di Ledumahadi mafube (crediti: Vicktor Radermacher, Università di Witwatersrand)

Ledumahadi mafube è uno dei parenti più stretti dei dinosauri Sauropodi, che pesavano fino a 60 tonnellate e comprendevano specie ormai ben conosciute, come il più celebre Brontosauro.

I Sauropodi erano erbivori, si cibavano di piante ed erano dotati di postura sulle quattro zampe, come gli elefanti attuali.

Ledumahadi sviluppò le sue gigantesche dimensioni indipendentemente dal resto dei Sauropodi e, sebbene si reggesse sulle quattro zampe, aveva gli arti anteriori più corti, come ‘rannicchiati‘ o raggomitolati.

Questo carattere ha indotto il team di studiosi a considerarlo come una sorta di ‘esperimento evolutivo’ di faune con dimensioni corporee gigantesche.

Il fossile racconta una storia affascinante, non solo per l’individuo o il genere, ma anche per la distribuzione geografica e la storia evolutiva dei dinosauri Sauropodi.

“La prima cosa che mi ha colpito di questo animale è stata l’incredibile robustezza delle ossa degli arti”, afferma l’autore principale, dr Blair McPhee, paleontologo dell’Università di S. Paolo, Brasile. “Aveva dimensioni simili ai dinosauri Sauropodi ma mentre gli arti di quegli animali erano generalmente piuttosto esili, il Ledumahadi li ha incredibilmente spessi. Ritengo che questa caratteristica indichi un percorso tutt’altro che semplice verso il gigantismo e che il modus vivendi di questi animali, come il movimento o la nutrizione, all’interno del gruppo fosse forse più dinamico di quanto si sia ritenuto fino ad oggi”.

Ledumahadi mafube è il primo sauropodomorfo del Giurassico (crediti: Wits University)

Ledumahadi mafube è il primo sauropodomorfo del Giurassico (crediti: Wits University)

 

“Molti dinosauri giganti si muovevano su quattro zampe, pur avendo avuto antenati bipedi, ed ora gli scienziati vorrebbero comprendere le ragioni di questo cambiamento evolutivo; ma sorprendentemente, finora nessuno ha mai trovato un metodo per scoprire come questo sia potuto accadere”, sostiene Roger Benson, docente di paleobiologia all’Università di Oxford.

Attraverso l’analisi osteo-istologica del tessuto osseo, la dott.ssa Jennifer Botha-Brink, del Souh African National Museum di Bloemfontein, è riuscita a stabilire l’età dell’animale.

“L’animale è cresciuto rapidamente fino all’età adulta”, spiega la ricercatrice. “Gli anelli di crescita depositati annualmente e la loro distanza ravvicinata mostrano che il tasso di crescita era già diminuito sostanzialmente quando l’animale è morto. In sostanza, l’animale aveva raggiunto l’età adulta”, afferma Botha-Brink, che aggiunge: “E’ stato interessante osservare che il tessuto osseo mostra aspetti di entrambi i sauropodomorfi, sia dei generi primitivi che dei più recenti, lasciando intendere quindi che Ledumahadi possa rappresentare uno stadio di transizione tra questi due gruppi di dinosauri”.

Ledumahadi visse nella zona intorno a Clarens , nella provincia dello Stato libero del Sudafrica, un’area attualmente montuosa, ma che all’epoca doveva essere molto diversa, con un territorio pianeggiante semi-arido e bassi fondali.

“Dalle proprietà degli strati di roccia sedimentaria in cui sono conservati i resti ossei di 200 milioni di anni fa, possiamo affermare che la maggior parte del Sud Africa somigliava molto di più all’attuale regione intorno a Musina, nella Provincia del Limpopo, la più settentrionale del Sud Africa o del Karoo, nell’entroterra sudafricano” sostiene la dott.ssa Emese Bordy,geologa dell’Università di Città del Capo.

Ledumahadi è strettamente collegato ad altri giganteschi dinosauri argentini che vissero in quel periodo, e questo rafforza l’idea che il supercontinente Pangea, nel Giurassico inferiore, non si fosse ancora frammentato.

“Questo collegamento dimostra quanto sarebbe stato facile, allora, per i dinosauri coprire, camminando, enormi distanze, come da Johannesburg a Buenos Aires”, afferma Choiniere.

“Il nostro paese non è solo la culla dell’Umanità”, dichiara il Ministro della Scienza e Tecnologia del Sud Africa, Amamoloko Kubayi-Ngubane. “Abbiamo anche fossili che ci aiutano a capire l’ascesa dei dinosauri giganti”, aggiunge orgogliosamente.

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