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Fecondazione assistita, nato bambino senza gene del cancro aggressivo a seno e ovaio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 18.03.2011

BambinoAveva l’80% di possibilità di ereditare una mutazione genetica, ma è stato selezionato affinché non potesse trasmetterla alle generazioni future. E’ successo in Spagna, quando i ricercatori hanno selezionato un embrione sano tra quelli che erano stati prodotti dalla madre e hanno permesso che venisse fecondato quello (quasi) immune dal cancro al seno.

Il bambino, nato nel dicembre del 2010, non ha nulla di diverso dagli altri bambini (parlare di bambino OGM come hanno fatto alcuni è ridicolo, naturalmente) e il suo caso non sarebbe una notizia, se non fosse che si tratta del primo bambino nato senza trasmettere una mutazione genetica ereditaria che provoca un tipo di tumore ovarico precoce e aggressivo.

Il tutto è iniziato nel 2009, quando il bambino è stato concepito con la fecondazione in vitro dopo la selezione di embrioni sani, non portatori di mutazione genetica, utilizzando la diagnosi genetica preimpianto (PGD), come hanno spiegato ieri gli operatori dell’Ospedale de la Santa Creu i Sant Pau.

La donna non riusciva a rimanere incinta. Sapeva, inoltre, di avere un 80% di possibilità di trasmettere ai suoi discendenti la mutazione del gene BRCA1, che provoca la pericolosa malattia. Questo gene è localizzato sul cromosoma 17. La sua mutazione, insieme con altri fattori, può causare un tipo di tumore al seno e alle ovaie molto aggressivo nelle donne sui 30 anni. Il 5% delle donne a cui viene diagnosticato un cancro al seno ha questo tipo di tumore. La madre era a conoscenza della malattia e il suo impatto sui membri della famiglia era stato letale, in alcuni casi.

Un team multidisciplinare ha dato due alternative diverse ai genitori, per prevenire che il figlio portasse la mutazione: l’adozione o una donazione di ovuli, oppure un trattamento di fecondazione in vitro dopo la selezione di embrioni sani. La coppia ha scelto di sottoporsi alla fecondazione in vitro, ma aveva solo un 40 per cento di probabilità di farcela. Dopo aver ricevuto il sì dall’Agenzia di Stato per la Riproduzione Assistita e dal Ministero della Salute, che hanno valutato il caso sulla base di criteri legali, medici ed etici, la coppia ha potuto finalmente procedere al tentativo. Ed ora è nato un bambino sano.

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