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Cioccolato fondente contro stress e processi infiammatori

Scritto da Leonardo Debbia il 07.05.2018

Oltre alla bontà che soddisfa il palato, il cioccolato fondente può portare indubbi benefici alla nostra salute, stando ad una nuova ricerca.

I risultati di due studi, presentati nei giorni scorsi alla Biennale di Experimental Biology 2018 a San Diego, in California, mostrano che consumare cioccolato fondente ad alta concentrazione di cacao (minimo 70% di cacao e 30% di zucchero di canna biologico) avrebbe effetti positivi sui livelli di stress, infiammazione, umore, memoria e immunità del nostro corpo.

Cioccolato

E’ noto che il cacao è una delle principali fonti di flavonoidi, ma questa è la prima volta che l’effetto è stato studiato quantitativamente su soggetti umani per determinare in quali modalità e giuste quantità possa costituire un valido supporto per la nostra salute cognitiva, endocrina e cardiovascolare.

Leader della ricerca è stato il dr Lee S. Berk, ricercatore in Psiconeuroimmunologia e Scienze alimentari presso la Loma Linda University, in California, nonchè preside della School of Allied Health Professions di Richmond, in Virginia.

“Per anni abbiamo esaminato l’influenza del cioccolato fondente sulle funzioni neurologiche dal punto di vista del contenuto di zucchero. Più zucchero consumiamo, più siamo felici, è stata la considerazione da cui ci siamo mossi”, afferma Berk. “Questa è la prima volta che abbiamo osservato l’effetto di determinate quantità di cacao, assunto in piccole dosi – come, ad esempio, una normale barretta di cioccolato – sugli esseri umani sia per brevi che per lunghi periodi e ora siamo incoraggiati dai risultati conseguiti, dal momento che abbiamo appurato che maggiore è la concentrazione di cacao assunto, maggiore è l’impatto sulla cognizione, sulla memoria, sull’umore e sul sistema immunitario”.

I flavonoidi presenti nel cacao sono potenti antiossidanti e antinfiammatori, implicati in meccanismi biologici che conosciamo, utili per la salute del cervello e dell’apparato cardiovascolare.

Durante la presentazione della ricerca a Experimental Biology 2018, sono stati resi noti i risultati conseguiti nei due studi, effettuati con finalità diverse, ma con la stessa percentuale di cacao fondente, pari al 70 per cento.

Il primo studio ha indagato gli effetti sul sistema immunitario e sulla percezione sensoriale.

Dopo i primi otto giorni, i consumatori di cioccolato amaro hanno ottenuto miglioramenti della funzione antiossidante, specificatamente nella regolazione immunitaria cellulare, nella segnalazione neurale e nella percezione sensoriale.

Particolare attenzione è stata rivolta agli effetti del cacao sulle citochine pro e anti-infiammatorie; le molecole, cioè, che vengono prodotte per difendere l’organismo in risposta a stimoli esterni.

I risultati hanno mostrato che l’assunzione di cacao regola più vie di segnalazione tra le cellule coinvolte nella risposta immunitaria e nei geni che presiedono all’autodifesa dell’organismo e alla percezione sensoriale.

Nel secondo studio è stata valutata, mediante elettroencefalogramma, la risposta del cervello al consumo di 48 grammi di cioccolato fondente dopo un breve periodo di tempo (30 minuti) e dopo un periodo più lungo (120 minuti), riscontrando un aumento della neuroplasticità cerebrale, ossia la capacità del cervello di modificare la propria struttura in relazione all’ attività dei propri neuroni.

In parole povere, il cacao fondente sembra indurre meno stress e più buonumore.

Berk sostiene che questi studi richiedono comunque ulteriori approfondimenti. In particolare, per determinare meglio il significato degli effetti osservati sulle cellule immunitarie e sul cervello è necessario allargare la sperimentazione ad un ventaglio più ampio di individui.

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