Gaianews

Individuati altri ascendenti nella famiglia degli Europei

Scritto da Leonardo Debbia il 23.09.2014

Le antiche popolazioni da cui discenderebbe la grande maggioranza degli attuali Europei sarebbero state tre. Questo è quanto afferma un team di ricercatori, riguardo le nostre antiche origini.

Oltre ai cacciatori-raccoglitori indigeni e agli agricoltori giunti dal Vicino Oriente, sarebbe stato infatti individuato anche un terzo gruppo di migranti siberiani che, migliaia di anni fa, dalle lontane steppe nord-asiatiche si sarebbero diffusi nel Vecchio continente e nelle Americhe.

In sostanza, tutte le migrazioni di migliaia di anni fa, alle origini della nostra cultura, sarebbero avvenute in uno scenario ben più complesso di quanto finora ritenuto. Questo il succo di un articolo apparso pochi giorni fa sulla rivista scientifica Nature.

Secondo la ricerca genetica e archeologica dell’ultimo decennio, intorno ai 7500 anni fa due popolazioni avevano costituito la base di partenza delle linee evolutive degli attuali Europei: gli agricoltori immigrati dall’Asia mediorientale e i cacciatori-raccoglitori già residenti.

Si trattava però di una semplificazione.

genitori-europei

Cranio di contadino tedesco di 7000 anni fa (crediti: Joanna Drath / Università di Tubinga)

 

I ricercatori della statunitense Harvard Medical School e dell’Università di Tubinga, in Germania, hanno documentato il contributo genetico di un terzo gruppo, proveniente dall’antico Nord eurasiatico, le cui tracce sono state rinvenute nel DNA degli attuali europei, nonché delle popolazioni che 15mila anni fa attraversarono lo Stretto di Bering, occupando il continente americano.

Il team ha anche ipotizzato che gli antichi agricoltori del Vicino Oriente e dei loro discendenti europei potrebbero aver avuto in comune un più antico antenato, chiamato ‘eurasiatico basale’.

Johannes Krause, docente di Archeogenetica e Paleogenetica all’Università di Tubinga e co-direttore del Max Planck Institute di Jena, Germania, a capo del team, ha raccolto e sequenziato il DNA di 2345 individui di tutto il mondo, appartenenti a 203 popolazioni attuali e il DNA di nove antichi esseri umani provenienti da Svezia, Lussemburgo e Germania; otto cacciatori-allevatori di 8000 anni fa e un agricoltore di 7000 anni fa.

“Tracce genetiche dell’antica popolazione del Nord eurasiatico non sono state trovate né nei cacciatori-raccoglitori né nei primitivi agricoltori, per cui questi Eurasiatici sarebbero giunti più tardi nell’area europea”, afferma David Reich, docente dell’Università di Tubinga e altro membro del team.

La popolazione Nord eurasiatica restava quindi una ‘popolazione fantasma’, della cui esistenza non si avevano prove, se non le tracce genetiche negli Europei attuali.

Nel 2013, infatti, nell’analisi del DNA di due scheletri trovati in Siberia, uno di 24mila anni fa e l’altro di 17mila anni fa, erano state riscontrato affinità genetiche sia con gli attuali Europei che con i nativi nordamericani.

E’ stato osservato che la componente genetica di questa antica popolazione eurasiatica è presente in tutti i gruppi europei attuali, anche se il patrimonio genetico comune resta sotto il 20 per cento del totale.

“Quasi tutti gli europei hanno ascendenza da tutti e tre gli antichi gruppi ancestrali”, dichiara Iosif Lazaridis, ricercatore di Genetica nel laboratorio di Reich. “Esistono differenze tra le proporzioni della parentela nella ascendenza comune: gli Europei del Nord, con un massimo di oltre il 50 per cento dei lituani, sono molto più vicini ai cacciatori-raccoglitori. Gli Europei meridionali sono più vicini ai primi agricoltori. L’ascendenza nord eurasiatica è, in proporzione, la componente più modesta, non più del 20 per cento, ma si ritrova in ogni gruppo esaminato. Nell’ovest dell’Eurasia deve essere avvenuta una profonda trasformazione dopo l’arrivo degli agricoltori”.

Reich ritiene comunque che le antiche popolazioni siano addirittura anche più di tre.

Gruppi mediterranei, come i maltesi e gli ebrei Ashkenazi, avevano una affinità genetica maggiore con il Vicino Oriente, mentre gli Europei del lontano Nord-est, come i finlandesi, i lapponi e i russi settentrionali dimostravano un’origine asiatica più orientale.

Il quadro generale è quindi alquanto complesso e ancora lontano dall’essere definito in modo chiaro, la strada imboccata è quella giusta.

“Il sequenziamento del DNA antico è una potente tecnologia, che consente di  individuare eventi demografici fondamentali”, dichiara Reich. “E’ una grande opportunità per conoscere meglio la storia umana”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA