Immaginate una superficie plastica che quando si deteriora o si rovina lo segnala cambiando colore e dopo averlo fatto si autoripara. E’ quello che potrebbe succedere presto secondo alcuni ricercatori che hanno relazionato alla 243esima Exposition della American Chemical Society (ACS), la più grande società scientifica del mondo.
“Madre Natura ha dotato tutti i tipi di sistemi biologici della possibilità di riparare se stessi”, ha spiegato il professor W. Marek Urban, che ha riferito sulla ricerca. “Alcuni sono visibili come i processi di guarigione della pelle e della corteccia di un tronco d’albero. Alcuni sono invisibili, ma ci aiutano a mantenerci vivi e sani, come l’auto-riparazione del sistema che il DNA usa per riparare danni genetici. La nostra nuova plastica cerca di imitare la natura, con l’emissione di un segnale rosso in caso di danneggiamento e di rigenerazione quando esposta a cambiamenti visibili della luce, di temperatura e pH. ”
Le applicazioni sarebbero molteplici: la riparazione dei paraurti delle macchine che potrebbero autoripararsi semplicemente esponendo il paraurti alla luce intensa. Parti strutturali critiche degli aerei che segnalano un danno potrebbero mettere in guardia da pericoli diventando rossi lungo le fessure. E ci potrebbe essere una vasta gamma di applicazioni sulle armi militari.
La plastica viene utilizzata per sempre più scopi perchè è leggera, maneggevole e di facile utilizzo, ma quando si rompe non è possibile ripararla.
La plastica che si autoripara è il Santo Graal della scienza dei materiali. Le strade tentate son due: la creazione di capsule che si rompono quando la plastica si danneggia rilasciando composti che riparano il danno oppure la creazione di una plastica che si autoripara se esposta ad uno stimolo esterno, come la luce, il calore o un agente chimico.
La nuova soluzione fa i modo che quando la plastica si rompe, quindi si deteriorano i legami interni fra le sostanze chimiche, questi nuovi legami producano un colore rosso per segnalare il danno. Con la luce solare o altri agenti esterni la plastica riesce d autoriparasi cambiando ancora una volta i legami interni.
Il materiale può autoriparasi più volte di seguito ed è inoltre più ecologico di altre materie plastiche.