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La Luna è più antica di quanto finora ritenuto

Scritto da Leonardo Debbia il 18.01.2017

Un team di ricerca dell’Università della California, Los Angeles (UCLA), ha calcolato che l’età della Luna è di almeno 4,51 miliardi di anni; vale a dire da 40 a 140 milioni di anni più vecchia di quanto gli scienziati avessero finora ritenuto.

I risultati – sulla base dell’analisi dei minerali chiamati zirconi, contenuti nelle rocce portate sulla Terra dalla Missione Apollo 14 nel 1971 – sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances.

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L’ astronauta Alan B. Shepard sulla Luna nel 1971 con la missione Apollo 14 (credit: NASA)

L’età della Luna è stato un argomento che ha fatto discutere parecchio gli studiosi del settore, che hanno cercato di risolvere la questione dispiegando, nel corso degli anni, un’ampia gamma di tecniche scientifiche.

“Ora siamo riusciti finalmente a stabilire un’età minima per il nostro satellite”, ha dichiarato Melanie Barboni, ricercatrice geochimica presso la Facoltà di Scienze planetarie e dello spazio della UCLA, nonché autrice principale dello studio.

Tra gli scienziati è opinione ormai comune che la Luna si sia formata da una violenta collisione tra la Terra primordiale e un ‘embrione planetario’ chiamato Theia.

A questa conclusione è giunto anche un team di geochimici della UCLA, nel 2016.

Nel recente studio era stato calcolato che la Luna si sarebbe formata ‘soltanto’ circa 60 milioni di anni dopo la nascita del Sistema solare, in un momento particolarmente importante perché quell’evento avrebbe fornito informazioni fondamentali per gli astronomi e gli scienziati planetari, che cercano di indagare sempre di più sull’evoluzione precoce della Terra e del nostro Sistema solare.

Lo studio portato a termine ora dai ricercatori della UCLA è stato un compito assai arduo, commenta la Barboni, perché “qualunque cosa ci fosse stata prima del gigantesco impatto, dopo risultava cancellata”.

Dato che non si è in grado di sapere ciò che è avvenuto prima della collisione con Theia, questi risultati acquistano quindi particolare rilevanza come aiuto fondamentale per continuare a formulare ipotesi sempre più valide sui grandi eventi che seguirono.

Di solito è difficile determinare l’età delle rocce lunari, perché la maggior parte di esse contengono un insieme di frammenti di molteplici rocce.

Ma la Barboni è stata in grado di analizzare otto zirconi in ottime condizioni.

In particolare, in un laboratorio della Princetown University, nel New Jersey, è stato calcolato il decadimento dell’uranio in piombo e, utilizzando uno spettrometro di massa presso la UCLA, la quantità di lutezio decaduto in afnio.

Esaminati e riuniti tutti i dati reperiti, è stato così possibile procedere al calcolo più preciso possibile sull’età della Luna.

“Gli zirconi sono i migliori orologi della natura” ha dichiarato solennemente Kevin McKeegan,

professore di geochimica e cosmochimica alla UCLA, co-autore della ricerca. “Sono i migliori minerali nella conservazione della storia geologica e nel rivelare il luogo da cui hanno avuto origine”.

Ed ecco delinearsi lo scenario di quella lontanissima fase temporale.

La collisione della Terra con Theia generò sicuramente una Luna fluida, che in seguito, lentamente, prese a solidificarsi.

Gli scienziati ritengono che la maggior parte della superficie lunare, subito dopo la sua formazione, fosse ricoperta di magma.

Le misurazioni di uranio-piombo hanno rivelato quando gli zirconi fecero la loro prima comparsa nell’iniziale oceano di magma lunare che poi, raffreddandosi, dette origine al mantello e alla crosta del satellite.

Le misurazioni lutezio-afnio completano il quadro, rivelando invece quando si era formato il magma, evento accaduto in precedenza.

“Melanie è stata molto brava nel collocare la vera età della Luna in un momento prima della sua solidificazione e non dalla sua solidificazione in poi”, afferma Edward Young, professore di geochimica e cosmochimica alla UCLA e co-autore dello studio.

Studi precedenti avevano infatti determinato l’età della Luna basandosi esclusivamente sull’età delle rocce lunari che, tra l’altro, erano state contaminate da collisioni multiple.

Secondo McKeegan quegli studi avevano datato quindi alcuni eventi, “ma non l’origine della Luna”.

Ora, i ricercatori della UCLA stanno continuando a studiare gli zirconi riportati sulla Terra dagli astronauti delle missioni Apollo, con l’obiettivo di investigare ancora a fondo sulla storia antica del nostro satellite.

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