Un razzo russo-ucraino che trasportava un satellite americano per le telecomunicazioni è precipitato nell’Oceano Pacifico dopo circa 40 secondi dopo il lancio, che è avvenuto da una piattaforma flottante poco a sud dell’equatore.

Il satellite Intelsat-27 avrebbe dovuto essere posizionato sopra l’Atlantico per fornire servizi sia sul continente americano che in Europa. I responsabili della società hanno detti che non ci sono feriti e che non è ancora chiara la dinamica di quanto accaduto.
La piattaforma di lancio della società Sea Launch è una ex piattaforma petrolifera convertita al lancio di vettori per mettere in orbita satelliti. Nata come società americana, dopo la brutta esperienza del 2007, quando perse un carico e fu costretta a dichiarare fallimento, ora è posseduta da privati russi e ucraini ed ha sede a Berna, in Svizzera.
Oltre alla piattaforma per il lancio, il sistema consiste anche di una nave su cui si trova il personale che si occupa di controllare e monitorare le operazioni di lancio, ad una distanza di sicurezza di circa 6,5 km.
L’azienda ha dichiarato in una nota che intende istituire un comitato che si occuperà di analizzare cosa è andato storto. “Siamo molto delusi per l’esito del lancio e ci scusiamo coi nostri clienti, Intelsat e Boeing,” ha detto Kjell Karlsen, presidente della Sea Launch AG in un comunicato.
“La causa del guasto è sconosciuta, ma stiamo valutando e lavorando a stretto contatto con Intelsat, Boeing, Energia Logistics Ltd e i fornitori di Zenit-3SL. Faremo quanto ragionevolmente possibile per recuperare da questo evento inaspettato e sfortunato.”
Dopo il fallimento e il salvataggio da parte di un gruppo di privati, ha già lanciato con successo quattro satelliti dalla piattaforma Odyssey prima della perdita di venerdì.
Il missile russo-ucraino Zenit-3SL ha un record di affidabilità generalmente buono. Intelsat-27, che pesava circa 6,2 tonnellate al momento del lancio, avrebbe dovuto fornire servizi televisivi direct-to-home e connessioni mobili a banda larga.