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Cervelli in fuga, il 6,4% sceglie una destinazione all’estero

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 28.12.2011

I famosi cervelli in fuga italiani sono ora stati fotografati dall’Istituto Nazionale di Statistica, che ha realizzato tra il dicembre 2009 e il febbraio 2010 la prima indagine totale sui dottori di ricerca che avevano conseguito il titolo nel 2004 e nel 2006.

A distanza di 3 e 5 anni sono stati osservati i livelli occupazionali e soprattutto le sedi lavorative dei nostri dottori di ricerca. Il numero di persone formate ai massimi livelli in quel lasso di tempo era costituito da 15.568 unità: 8.443 del 2004 e 10.125 del 2006.

Il tipo di spostamenti tracciati dall’ISTAT sono stati sia all’interno dell’Italia, in particolare da sud a nord, sia l’espatrio.

In particolare, il 74% dei dottori di ricerca che prima dell’iscrizione all’università risiedevano nelle regioni meridionali continua a vivere abitualmente nella stessa ripartizione al momento dell’intervista; la quota sale a oltre l’85% tra chi risiedeva nel Centro e nel Nord. Dal Mezzogiorno ci si sposta soprattutto verso il Centro e il Nord (10,8% in entrambi i casi); per i dottori di ricerca delle regioni centrali si osserva invece una propensione allo spostamento verso il Nord Italia (6,7% dei residenti prima dell’iscrizione all’università) simile a quella mostrata verso altri Paesi (6,5%). Gli originari delle regioni settentrionali risultano mobili soprattutto verso l’estero (8,4%), caratterizzando in modo significativo le “migrazioni internazionali” del collettivo analizzato.

Al momento dell’intervista i dottori di ricerca del 2004 e del 2006 che vivono abitualmente in una ripartizione diversa da quella di residenza prima dell’iscrizione all’università rappresentano il 12%, mentre coloro che si trovano all’estero sono il 6,4%.

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