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L’iPod aiuta le persone autistiche sul lavoro

Scritto da Valeria Gatti il 06.09.2012

L’iPod va in aiuto delle persone autistiche. La nuova applicazione Apple iPod Touch pare essere in grado di aiutare gli adulti con autismo sul posto di lavoro, migliorando le loro prestazioni e agevolandoli nelle varie mansioni quotidiane. Nuove e recenti ricerche condotte negli Stati Uniti lo hanno dimostrato. Si tratta di strumenti professionali estremamente utili, presi in esame anche dal Journal of Vocational Rehabilitation, un’autorevole rivista che tratta di riabilitazione professionale, che ne parla positivamente.

Statisticamente si è visto che solo il 15% degli adulti che soffrono di sindrome autistica (ASD) negli Stati Uniti hanno una forma di lavoro retribuito. Le difficoltà a cui possono andare incontro le persone autistiche, che riguardano l’aspetto cognitivo, la sfera comportamentale, la comunicazione e i processi sensoriali, sono le stesse che possono incidere notevolmente sulla possibilità di ottenere e di mantenere un posto di lavoro. Ma ecco un nuovo utile strumento. Un’applicazione per iPhone, l’app PDAs – Personal digital assistants – sembra poter essere in grado di sostenerli, aiutandoli e guidandoli in numerose attività, così da agevolarli nel mondo del lavoro.

Nuove ricerche pubblicate sul Journal of Vocational Rehabilitation hanno infatti dimostrato l’efficacia dell’uso di Apple iPod touch PDAs come supporto professionale. “Le strategie che forniscono dei supporti lavorativi illuminanti sono chiaramente necessarie, in questo caso per aiutare le persone con sindrome autistica a trovare un lavoro utile e a svolgere con successo la propria mansione” dice il capofila delle indagini condotte a riguardo, il dottor Tony Gentry, ricercatore del Dipartimento di Terapia Occupazionale della Virginia Commonwealth University di Richmond, “gli adulti con ASD spesso hanno capacità particolari, attitudini molto ricercate in alcuni posti di lavoro, come abilità logiche e matematiche, eccezionali doti telematiche, memoria fotografica.”

Il punto è che spesso queste capacità rimangono nascoste o non valorizzate. Questa nuova applicazione si propone di aiutare chi ne ha bisogno a metterle in luce. La stessa è stata messa a punto dopo quattro anni di prove random, esaminando l’uso che poteva essere fatto dell’ iPod a scopo lavorativo in questi casi. Ogni persona presa in esame aveva una postazione professionale particolare ed era seguita da un assistente. Così un terapista dell’occupazione ha potuto programmare l’ iPod touch con una serie di applicazioni personalizzate per ognuno, allo scopo di fornire il supporto necessario per i singoli casi. Tra questi nuovi elementi utili, si sono inseriti strumenti quali:  promemoria, liste di attività da svolgere e di controllo, istruzioni sotto forma di video, strumenti per l’autogestione comportamentale o musiche rilassanti da attivare nei momenti di stress, ansia e sconforto. Tutto questo pare essere in grado di sostenere la persona affetta da autismo, non solo lungo i vari momenti lavorativi della giornata, ma anche nel percorso da effettuare  da casa verso il posto di lavoro, per esempio, allo scopo di facilitare il raggiungimento di un obiettivo o l’esecuzione di un compito.

Uno dei partecipanti all’esperimento, un ragazzo autistico che lavorava come custode diurno in un fast-food, aveva difficoltà particolari nel ricordare i vari compiti da svolgere e i vari passaggi, come recuperare e raccogliere i condimenti o pulire i bagni. Quando si innervosiva per questo motivo, gli sarebbe bastato controllare sullo schermo “comportamenti per rilassarsi”, come canticchiare o fare un giro. Così il terapista dell’occupazione ha pensato bene di inserire un allarme sull’iPod Touch che gli ricordasse di farlo mentre si spostava da una mansione all’altra. Inoltre l’operatore ha inserito una check-list, una specie di lista di controllo finale, per far si che potesse verificare di aver svolto alla fine della giornata tutti i compiti correttamente. Dopo una settimana il ragazzo rispondeva correttamente agli allarmi e controllava la check-list; un anno dopo lo stesso continua a utilizzare l’iPod Touch sul lavoro ed è riconosciuto come un lavoratore impeccabile.

E così altri casi diversi presi in esame hanno avuto gli stessi riscontri positivi. Il dottor Gentry ha giustamente osservato che ci sono innumerevoli casi e variabili caratteriali e comportamentali che cambiano da persona a persona, che non bisogna dunque generalizzare basandosi solo sui casi studiati. Tuttavia una cosa è oggettivamente provata: la versatilità dell’applicazione PDAs a supporto dei lavoratori con ASD. “Questo è un momento importante per chiunque lavori nel campo dell’istruzione, della riabilitazione fisica e dei supporti professionali, in quanto stiamo finalmente assistendo alla tanto attesa fusione di prodotti di consumo e tecnologia assistenziale fruibile da tutti”, dice Gentry, “la ricerca effettuata nel campo del quotidiano e del reale è essenziale per aiutarci a determinare come possono essere utilizzati al meglio questi strumenti, al fine di aiutare chi ne ha bisogno a vivere una vita più gratificante”.

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