La cattolicissima Irlanda sembra essere ad una svolta in tema di aborto. Dopo la morte per setticemia di una donna di 31 anni, avvenuta perchè i medici volevano rispettare il diritto alla vita del feto, sembrerebbe che la posizione anti-abortista della nazione cominci a scricchiolare.
Il Governo ha infatti annunciato ieri che sarà definita una legge per regolamentare l’aborto nei casi in cui la donna sia in pericolo di vita.
Il tragico fatto della morte della donna di origine indiane, Savita Halappanavar, che, ricoverata con forti dolori alla schiena, nonostante il marito avesse chiesto l’aborto, è morta a seguito di una setticemia per rispettare il diritto alla vita del feto, è stato però solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Infatti sono forti le pressioni che il Paese riceve, insieme con Malta, l’altro paese che non ha normativa in fatto di aborto, dalla Corte europea dei diritti umani.
Nel 1992 un inizio di discussione politica c’era stata , sempre nel’ottica di preservare la vita delle madri. Sta di fatto che l’iniziatiiva si era poi arenata nel merito della legge perchè, nel cattolicissimo paese, si temeva di creare la possibilità dell’aborto a richiesta. Ora la macchina si è riavviata: “Chiariremo attraverso la legge e i regolamenti – ha spiegato il ministro della Sanità, James Reilly – che tipo di intervento terapeutico è ammesso per una donna la cui vita sia minacciata dalla gravidanza. E chiariremo anche cosa è legale per i medici che devono intervenire, tenendo in uguale considerazione il diritto alla vita del nascituro”.