L’India nel 2010 annunciò un ambizioso progetto per aumentare drasticamente l’uso dell’energia solare. Oggi si iniziano a percepire gli effetti di quel piano nella produzione di energia da fonti rinnovabili, che permette anche a remoti villaggi di poter beneficiare dell’energia per illuminare, riscaldare, conservare gli alimenti.
Questa rivoluzione è stata possibile grazie ad una riduzione generalizzata dei costi per produrre energia solare, che sta diventando una valida alternativa all’energia generata dai combustibili fossili.
Parchi solari stanno nascendo in diversi stati dell’India, con imprese e investitori che iniziano a sfruttare il potenziale dell’energia solare. Per un paese enorme e privo di infrastrutture con l’India, il solare ha il vantaggio di poter essere prodotto dove serve, evitando la costruzione di costosi elettrodotti e di una rete elettrica nazionale.
Due anni fa, l’India non aveva praticamente nessun impianto solare di una certa dimensione. Sebbene la maggior parte del paese è inondata dal sole per 300 giorni in un anno, l’elevato costo dei pannelli e dell’istallazione dell’energia solare scoraggiava gli investimenti nella zona.
Ma di fronte a un deficit energetico enorme ed alla pressione per ridurre le proprie emissioni di carbonio, nel 2010 il governo ha lanciato il cosiddetto National Solar Mission. Il suo obiettivo era (ed è) di generare 20.000 megawatt di potenza entro il 2022, e ridurre la dipendenza dal carbone, con cui le centrali elettriche oggi forniscono la maggior parte dell’energia all’India.
Il crollo dei prezzi dei pannelli solari – si è arrivati ad un 30% in meno rispetto ad alcuni anni fa – è in parte da attribuire all’inondazione di pannelli di discreta qualità da parte della Cina.
Ancora oggi il costo dell’energia solare è quasi il doppio rispetto a quella prodotta dalla combustione del carbone, ma è già diventato inferiore a quello ottenuto dalla combustione di diesel, ampiamente utilizzato dalle case e dalle fabbriche indiane durante i comunissimi black-out.
Ecco perché gli imprenditori sperano che sia le imprese commerciali che le famiglie inizieranno lentamente a sostituire i loro generatori diesel con impianti solari sul tetto.
Le società indiane che istallano pannelli stanno in gran parte importando pannelli fotovoltaici dalla Cina, ma anche dagli Stati Uniti e dall’Europa. Ma mentre la domanda cresce, ci sono speranze che possa nascere anche un’industria manifatturiera nazionale.
Il crescente utilizzo di energia solare è una buona notizia sia per l’India e il mondo. E non solo aiuterà a ridurre il deficit energetico del paese, ma anche ad affrontare uno dei problemi globali più urgenti – il cambiamento climatico dovuto alle attività umane.