Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, la crema gianduia, l’impasto di cacao e nocciole tonde gentili delle Langhe, inventato in Piemonte nel XIX secolo, grazie all’alto contenuto di antiossidanti, polifenoli e vitamina E, apporterebbe indubbi benefici alle nostre arterie, aumentandone l’elasticità e prevenendo in tal modo gli effetti negativi connessi alle varie patologie che possono colpire l’apparato circolatorio.
La ricerca ha preso spunto dalla constatazione degli effetti benefici sulla circolazione del sangue connessi al consumo abitudinario di frutta secca e di cacao fondente ed è stata condotta da un gruppo di studiosi del Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche dell’Università La Sapienza, sotto la guida del prof. Francesco Violi, direttore del Dipartimento di Medicina Interna del Policlinico Umberto I di Roma.
Lo studio si è svolto in singolo cieco – una modalità in cui solo gli sperimentatori conoscevano il tipo di trattamento condotto – su 20 abituali fumatori, soggetti nei quali è nota la perdita di elasticità delle arterie a causa del fumo.
I partecipanti sono stati opportunamente suddivisi in due gruppi, a composizione casuale.
A ciascun partecipante del primo gruppo sono stati somministrati 60 grammi di crema gianduia spalmabile (con cacao al 10%), mentre a quelli del secondo gruppo venivano assegnati 60 grammi di cioccolato al latte con un contenuto di cacao inferiore al 35% .
Due ore dopo l’assunzione, a tutti i partecipanti sono stati effettuati esami delle arterie, misurandone lo stato di ossidazione, i livelli ematici di vitamina E, il contenuto in polifenoli, lo stress ossidativo e la dilatazione flusso-.mediata (FMD), il metodo ad ultrasuoni non invasivo che rileva la dilatazione di un’arteria al passaggio del flusso sanguigno (e che esprime – detto in altri termini – la misurazione dell’elasticità delle pareti arteriose).
Mentre non veniva registrato alcun effetto sui consumatori di cioccolato al latte, chi aveva assunto crema gianduia presentava anche un aumento del tasso ematico di acido nitrico (NO), che è un ottimo vasodilatatore.
“E’ interessante sottolineare – afferma il prof. Violi – come questo effetto positivo sulle arterie sia sovrappponibile a quanto già prededentemente osservato in via sperimentale dagli stessi ricercatori, da me guidati, in persone che avevano assunto cioccolato fondente”.
La conclusione del team di studiosi è che il consumo di cioccolato alla nocciola è un bene per la salute delle nostre arterie e del nostro cuore.
Abboffate di crema gianduia, quindi, per stare sempre meglio?
No, naturalmente! Si deve prestare attenzione a non cadere in eccessi che, a causa dell’alto contenuto di grassi e zuccheri, finirebbero non solo con il contrastare, fino all’annullamento, gli effetti positivi riscontrati nello studio, ma anche per nuocere all’intero organismo.
Moderazione, perciò, e non farsi prendere… dalla gola!
Ma qual è il quantitativo consigliato?
Secondo i ricercatori, un consumo di 6 grammi al giorno di crema gianduia servirebbe a ridurre del 39 per cento i rischi di infarto.
La ricetta dell’impasto al gianduia è una gloria italiana e risale al 1806, allorchè i pasticceri piemontesi si trovarono a far fronte ad una diminuita importazione di cacao, in specie dalla Gran Bretagna e dalle sue colonie, imposto da Napoleone per boicottare i prodotti d’Oltre-Manica dell’odiato nemico.
Per mantenere un gusto gradevole al loro cioccolato, i nostri pasticceri pensarono allora di utilizzare, in sostituzione di parte del cacao, una dose di nocciole delle Langhe, opportunamente tritate e tostate, di cui non mancava certamente la disponibilità sulle colline piemontesi.
Il sapore, leggermente amarognolo e particolarmente gustoso, decretò rapidamente il successo della nuova crema pasticcera, di cui oggi si celebrano anche gli inattesi e imprevisti benefici salutari.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Internal and Emergency Medicine.