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Italiani diventano vegetariani per timori legati alla salute

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 02.09.2012

Mucche e filo spinatoSono sempre di più i vegetariani in Italia, e i numeri sono destinati a crescere. I dati dell’Eurispes sono stati presentati durante il Festival Vegetariano e indicano una tendenza in forte crescita e che in futuro è destinata ad aumentare.

I vegetariani in Italia sono un esercito di 5 milioni di persone (di cui 400 mila vegani, che rifiutano anche latticini e qualsiasi derivato animale), ma il motivo fondamentale di una scelta tanto estrema è sorprendentemente non è la contrarietà all’uccisione degli animali, ma un principio salutistico.

Secondo il rapporto Eurispes 2011 da cui provengono i dati, i numeri sono destinati ad aumentare: “L’incremento dell’interesse e della consapevolezza sull’importanza di una corretta informazione si sta traducendo in un aumento del numero dei vegetariani nel nostro Paese. E un segnale di questo è anche l’adeguamento del mercato con l’introduzione di un numero sempre maggiore di prodotti destinati all’alimentazione green, l’apertura di nuovi negozi bio e l’inserimento da parte dei ristoranti di piatti vegetariani nei loro menù”, sottolinea Stefano Momentè, consulente scientifico del Festival.

Ma chi sono i vegetariani e i vegani? Sempre in base al rapporto Eurispes 2011, a preferire uno stile alimentare di tipo vegetariano o vegano sono in prevalenza le donne, i giovanissimi tra i 18 e i 24 anni e, a sorpresa, gli over 65.

E tra le motivazioni per diventare ‘veg’ è appunto la salute a farla da padrona: il 43,2% giustifica la propria scelta verso l’attenzione per la salute, seguito da un forte rispetto per gli animali, contro il loro sfruttamento da parte dell’uomo (29,5%). Il 4,5% adduce invece come motivazione la tutela e il rispetto dell’ambiente (dati rapporto Eurispes 2011).

Proprio la provata correlazione tra lo smodato consumo di carne e l’insorgere di particolari patologie cliniche (cancro al colon, coronoraropatia), secondo i dati (basati su una ricerca AcNielsen rielaborata da Eurispes) resi noti dagli organizzatori della rassegna, è il principale motivo che ha spinto migliaia di italiani ad abbracciare vegetarismo e veganesimo: il 43,2% decide di rinunciare a bistecche e arrosti per ragioni legate alla salute; seguono le motivazioni ideologiche legate al rispetto per gli animali (29,5%) e quelle relative alla tutela dell’ambiente. Già, perché secondo gli esperti l’elevato consumo di proteine animali, tipico della società moderna, rischia di avere effetti devastanti per l’ecosistema terrestre.

Ad esempio, del 18% delle emissioni totali di CO2 nell’atmosfera sono direttamente responsabili gli allevamenti intensivi, che da soli concentrano il 70% del consumo mondiale d’acqua. Non solo: il 50% dei cereali coltivati al mondo finisce per essere divorato da animali destinati poi alla macellazione e al consumo da parte dei carnivori, con il 30% del terreno utilizzato proprio per pascoli intensivi.

E proprio qualche giorno fa sul giornale inglese Guardian è comparsa la notizia che un gruppo di ricercatori svedesi ha detto che entro il 2050, se un grande parte della popolazione mondiale non passerà alla dieta vegetariana, sarà davvero problematico sfamare i due miliardi di persone in più che si ritroveranno sulla Terra.

”Convertire chi consuma carne non è tra i nostri obiettivi”, spiega Massimo Santinelli, direttore del Festival Vegetariano e patron di una tra le piu’ importanti aziende bio in Italia, che da tre anni organizza (senza contributi pubblici) l’iniziativa. ”La manifestazione vuole essere un’occasione di condivisione culturale, dedicata non solo ai vegetariani e ai vegani. L’idea – spiega l’imprenditore goriziano – e’ quella di attivare una riflessione sull’ambiente, sulla salute, sull’etica e quindi sull’alimentazione”.

In futuro il Festival Vegetariano potrebbe diventare itinerante: ”Abbiamo tante richieste, da tutta Italia – riferisce Santinelli – vorremmo fare di Gorizia la capitale del veg, creando poi a primavera degli spin-off in giro per lo Stivale”.

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