Non sarà l’elisir di lunga vita, ma di certo suona interessante potersi sbarazzare di cancro e diabete, due malattie sempre più presenti nella società occidentale e che gli stili di vita sedentari, l’inquinamento e l’alimentazione scorretta che ci contraddistinguono hanno reso delle vere e proprie piaghe. Ora alcuni ricercatori hanno scoperto che una piccola popolazione in Ecuador non è quasi mai affetta da diabete o cancro. La nota di colore di tutta la faccenda? Potrebbero essere lontani parenti di Matusalemme.
Il rapporto analizza i risultati di 23 anni di dati raccolti da un gruppo unico di quasi 100 individui, che discendono da un gruppo di conversi spagnoli, gli ebrei convertiti al cristianesimo per evitare l’Inquisizione. I membri di questa numerosa famiglia hanno una mutazione del recettore dell’ormone della crescita o del gene GHR, che aumenta la loro crescita. Ora, Jaime Guevara-Aguirre, Valter Longo e colleghi hanno dimostrato che i cambiamenti legati alla mutazione del gene GHR in questa popolazione ecuadoriana è notevolmente simile ai cambiamenti genetici che rendono organismi semplici come il lievito del pane longevi e resistenti alle tossine.
I risultati suggeriscono anche inibire i geni GHR negli individui che hanno già raggiunto l’altezza normale degli adulti potrebbe prevenire le malattie dell’invecchiamento, compresi il cancro e il diabete. Da un insieme di dettagli sulla salute attentamente monitorati, i ricercatori hanno dimostrato che i membri della famiglia che portano la mutazione del gene GHR non hanno quasi mai registrato fenomeni di cancro e diabete. D’altra parte, il gruppo di controllo, ossia i parenti che non avevano la mutazione, hanno registrato tassi di cancro e diabete simili a quelli della popolazione ecuadoriana.
Per individuare le cause molecolari di questa notevole mancanza di malattie, i ricercatori hanno effettuato analisi di espressione genica di migliaia di geni provenienti da campioni di sangue dei membri della famiglia. Hanno scoperto che i membri della famiglia con la mutazione del gene GHR hanno una minore quantità di fattore di crescita insulino-simile (fattore 1 e IGF-I), così come basse concentrazioni di insulina e una superiore sensibilità all’insulina. E quando erano sotto stress, le loro cellule tendevano ad autodistruggersi, piuttosto che accumulare danni al DNA. Tutte queste caratteristiche sono note per promuovere la longevità negli organismi inferiori.
Anche se è difficile provare che notevoli riduzioni di IGF-I e di concentrazioni di insulina sono responsabili per la mancanza di cancro e di diabete in questa famiglia ecuadoriana, i risultati coincidono con osservazioni simili in organismi inferiori, come lieviti, vermi e topi. Nel lievito, le mutazioni nei geni della crescita proteggono da caos genomico legato all’età, mentre le mutazioni nelle vie di segnalazione insulino-correlate aumentano l’aspettativa di vita e riducono la proliferazione cellulare anomala nei vermi. E’ anche stato dimostrato che i topi con difetti nell’espressione dell’ormone della crescita vivono una vita eccezionalmente lunga, con i sintomi dell’invecchiamento e le mutazioni legate all’età e al cancro poco presenti.
E tuttavia sorprendentemente, gli individui di questo gruppo speciale non vivono più a lungo rispetto al resto della popolazione ecuadoriana, ma piuttosto soccombono per altre malattie (non legate all’età). I risultati dimostrano che la ricerca sull’invecchiamento in organismi semplici come topi, vermi o addirittura lieviti hanno potenzialmente identificato gli stessi percorsi che rendono la vita umana più lunga e più sana.