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Primo successo della terapia genica contro il morbo di Parkinson

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 17.03.2011
Un virus modificato in laboratorio ha trasportato un gene che permette di combattere di sintomi del morbo di Parkinson

Un virus modificato in laboratorio ha trasportato un gene che permette di combattere di sintomi del morbo di Parkinson

Uno studio randomizzato a doppio cieco di una nuova terapia genica contro il morbo di Parkinson ha mostrato che l’iniezione del gene per l’acido glutammico decarbossilasi (GAD) direttamente nel cervello attraverso vettori virali è sicura e può migliorare significativamente la funzione motoria nei pazienti che non rispondono al trattamento farmacologico. Questi risultati, pubblicati online in The First Lancet Neurology, costituiscono un ulteriore sviluppo di questo trattamento per la malattia di Parkinson ed evidenziano il potenziale della terapia genica per alleviare i sintomi di altri disturbi cerebrali.

Nonostante i promettenti risultati provenienti da diversi studi basati sulla  terapia genica, finora nessuno era stato confermato nei successivi studi randomizzati in doppio cieco.

I pazienti con il morbo di Parkinson soffrono una sostanziale riduzione nella quantità di GABA (una sostanza chimica responsabile del coordinamento del movimento) in una zona del cervello chiamata nucleo subtalamico. In un nuovo approccio al trattamento del morbo di Parkinson, i ricercatori hanno sviluppato una terapia di trasferimento di geni con lo scopo di aumentare la produzione di GABA e ripristinare la funzione motoria, inserendo il gene preposto alla produzione di GABA, il GAD, nel nucleo subtalamico utilizzando una forma innocua di vettori virali( AAV2). Questo approccio si era dimostrato pienamente soddisfacente in uno studio precedente, ma occorreva una verifica in uno studio randomizzato  in doppio cieco, per escludere l’effetto placebo dal trattamento e per dimostrare la causalità tra la somministrazione del farmaco e l’effetto.

Andrew Feigin del Feinstein Institute for Medical Research di New York e colleghi hanno progettato uno studio in doppio cieco, randomizzato per esaminare l’effetto di consegnare le AAV2 GAD-cuscinetto nel nucleo subtalamico (22 pazienti) rispetto alla chirurgia sham (23 pazienti ). E’ stata usata la Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (UPDRS), una scala di misura per valutare la funzione motoria di un paziente affetto da PArkinson, in tutti i pazienti a intervalli regolari fino a 6 mesi dopo l’intervento.

Tutti i pazienti sono sopravvissuti all’intervento e presentavano solo lievi effetti collaterali correlati al trattamento; i più comuni sono stati mal di testa e nausea.

Miglioramenti significativi nei punteggi motori sono stati osservati nei pazienti sottoposti a terapia genica lontano dai trattamenti (quando i pazienti non avevano ricevuto i loro medicinali per le precedenti 12 ore). A 6 mesi dall’intervento chirurgico, i pazienti del gruppo che ha ricevuto la terapia genica ha avuto un miglioramento medio del 23,1% nel punteggio UPDRS rispetto al 12,7% nel gruppo placebo.

È interessante notare che i pazienti sottoposti a terapia genica hanno mostrato miglioramenti in altre valutazioni cliniche dei sintomi al sistema motorio principale, in particolare nei casi di PArkinson avanzato, ormai resistenti ai farmaci.

Gli autori concludono: “L’utilizzo del trasferimento genico nelle cellule somatiche che va a modificare l’espressione genica offre una nuova alternativa al tradizionale trattamento farmacologico o chirurgico. Questo studio giustifica lo sviluppo del farmaco AAV2-GAD per il trattamento di morbo di Parkinson e promette nuovi successi della terapia genica in altri disturbi neurologici.”

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