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Aereo ipersonico Falcon 2 ha perso la ‘pelle’ prima di auto- distruggersi

Scritto da Paolo Ferrante il 22.04.2012

FALCON HTV-2Lo scorso agosto 2011 la Darpa, l’agenzia americana che si occupa dei progetti avanzati di difesa degli Stati Uniti (e a cui si deve l’invenzione del protocollo TCP/IP alla base del funzionamento di Internet, inizialmente ideato come arma tattica in caso di guerra nucleare) ha testato per la seconda volta un prototipo di aereo che doveva testare la stabilità del volo a 20 volte la velocità del suono. Il test non ha avuto i risultati sperati, ma finora non era ben chiaro cosa fosse davvero accaduto. Qualche giorno fa la Darpa ha rivelato la causa della distruzione anticipata del velivolo sperimentale, ossia il cedimento della superficie esterna a causa dell’estrema velocità. Ha anche detto che il velivolo ha viaggiato per 3 minuti in modo stabile a Mach 20.

L’aereo sperimentale chiamato Vehicle Technology Falcon Hypersonic 2, o più semplicemente Falcon HTV-2, in grado di viaggiare a 20 volte la velocità del suono, ha un profilo a forma di freccia ed è un velivolo senza pilota. E’ partito dalla base di Vandenberg, a nord-ovest di Santa Barbara negli Stati Uniti, ed è stato immesso nella parte alta dell’atmosfera terrestre a bordo di un razzo Minotaur IV della Orbital Sciences Corp.

Dopo aver raggiunto la quota prevista, l’aereo è stato acceso ed è partito per il suo viaggio ipersonico, e avrebbe dovuto viaggiare per 30 minuti verso l’Oceano Pacifico all’incredibile velocità di Mach 20, a circa 23.000 km/h. Con tale velocità, un velivolo potrebbe raggiungere qualunque punto della Terra in meno di un’ora.

Il piano del Falcon era quello di accelerare verso l’Oceano Pacifico per circa 30 minuti prima di cadere in mare nei pressi dell’Atollo di Kwajalein, a circa 6.500 km da Vandenberg.

Ma la missione si è improvvisamente interrotta dopo circa nove minuti di volo per motivi finora sconosciuti. Il lancio aveva avuto enorme clamore nel mondo, ma i funzionari non fornirono molte informazioni sul motivo dell’apparente fallimento, costato  alle casse del Dipartimento della Difesa circa 300 milioni di dollari.

Venerdì scorso, la Darpa si è decisa a fornire alcuni particolari, che suggeriscono che il test non sia stato poi del tutto un fallimento. Sembra che l’elevata temperatura delle superfici esterne del velivolo abbiano causato la loro prematura distruzione, provocando delle anomalie aerodinamiche che hanno alla fine fatto virare bruscamente il velivolo, il che l’ha portato all’immediata distruzione a causa della velocità.

Il Falcon, costruito da Lockheed Martin, è realizzato in materiale composito di fibra di carbonio, che avrebbe dovuto proteggere l’elettronica interna del velivolo e l’avionica – a soli pochi centimetri di distanza dalla superficie incandescente, che ha raggiunto oltre 3.500 gradi, una temperatura a cui fonde anche l’acciaio.

“I primi disturbi causati dalle onde d’urto sperimentate durante il volo sono stati genstiti e il veicolo è stato in grado di recuperare e di continuare il volo controllato. Tali sollecitazioni impreviste hanno provocato sollecitazioni  che hanno superato di oltre 100 volte quelle a cui il veicolo era stato progettato per resistere,” ha detto il direttore delle operazioni presso la Darpa, Kaigham J. Gabriel. “E’ una conferma importante che stiamo cominciando a capire come si fa a controllare un velivolo in volo ipersonico”.

Il volo (il secondo e ultimo del prototipo Falcon) ha dimostrato con successo la stabilità del volo aerodinamicamente controllato a velocità fino a Mach 20 per quasi tre minuti. Ovviamente però i risultati sono segretissimi e gelosamente custoditi dalla Darpa.

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