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Minoici e Micenei. Le prime civiltà d’Europa

Scritto da Leonardo Debbia il 11.08.2017

Per la prima volta, gli scienziati sono riusciti ad analizzare le sequenze genomiche di Minoici e Micenei, le due popolazioni che dai tremila ai cinquemila anni fa costituirono le prime grandi civiltà d’Europa.

“La nuova analisi suggerisce che Minoici e Micenei abbiano avuto in comune gran parte del loro patrimonio genetico”, afferma il professor David Reich, docente dell’Howard Hughes Medical Institute (HHMI) sulla rivista Nature. “La Genetica aiuta a comprendere meglio queste antiche culture, fino ad oggi conosciute per lo più attraverso l’archeologia e la letteratura antica”.

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Affresco rappresentante la pratica della tauromachia. Palazzo di Cnosso, Creta (credit: xiaoma)

“Chi fossero in realtà questi popoli dell’Età del Bronzo resta al momento un grande mistero”, aggiunge Reich, genetista evolutivo all’Harvard Medical School. “Così, abbiamo deciso di indagare sulle origini di queste enigmatiche civiltà”.

Nel mondo accademico, da tempo le loro origini erano oggetto di discussioni.

Tra le teorie proposte, le più accreditate le ritenevano collegate ai flussi migratori provenienti da varie località, come l’Europa e l’Asia Minore, succedutisi in momenti diversi, prima e durante l’Età del Bronzo.

Queste civiltà erano entrambe colte ed entrambe hanno lasciato testimonianze scritte, ma il linguaggio minoico non è ancora stato decifrato.

La lingua micenea è invece una forma di greco arcaico che fa parte della famiglia delle lingue indoeuropee; quelle, d’altronde, parlate un po’ ovunque, in Europa, Asia centrale e Asia meridionale, fino dagli albori della storia scritta; mentre l’identità della lingua minoica rimane tuttora sconosciuta.

Nonostante l’ampia ricerca archeologica e linguistica, le origini di queste culture e le relazioni che intercorrevano tra loro e con gli altri popoli dell’Età del Bronzo sono rimaste, a tutt’oggi, un enigma insoluto.

Ora, il lavoro di Reich suggerisce che circa tre quarti degli antenati di entrambi questi popoli derivino dai primi agricoltori del Mar Egeo, inclusa l’Anatolia occidentale (regione che fa parte della Turchia moderna), la Grecia e le isole greche.

Tuttavia, a differenza dei primi agricoltori greci e del resto d’Europa, le civiltà greche dell’Età del Bronzo includerebbero una piccola percentuale di ascendenza in popolazioni del Caucaso e dell’Iran.

I Minoici, che vissero per quasi duemila anni sull’isola di Creta, dal 3100 a.C. circa al 1050 a.C., erano un popolo di mare che eresse sofisticati palazzi, uno dei quali così grande e complesso da farlo ritenere il luogo di cui si fa riferimento nel mito del Labirinto, la sede del Minotauro.

I Micenei della Grecia continentale, vissuti dal 1700 al 1100 a.C. e che alla fine prevalsero sui Minoici, erano ingegneri qualificati e guerrieri feroci. La loro cultura prende il nome da Micene, l’antica città fortificata, sede del re Agamennone, il condottiero a capo dei Greci nella guerra  contro Troia.

Reich e un team formato da ricercatori dell’Istituto Max Planck di Jena, Germania, e da colleghi dell’Università. di Washington, hanno collaborato con archeologi e antropologi greci e turchi per ottenere campioni di DNA di 19 individui dell’Età del Bronzo rinvenuti in tombe e altri siti dell’Egeo.

Il DNA antico estratto dalle ossa e dai denti proveniva da 10 Minoici, 4 Micenei, 3 individui del Sudest dell’Anatolia (Turchia), un isolano di Creta datato come anteriore all’arrivo dei Micenei sull’isola  e un campione neolitico della terraferma, precedente il sorgere delle civiltà greche (5400 a.C.).

Gli studiosi hanno confrontato i campioni di DNA con i dati relativi a 332 individui antichi, 2614 esseri umani viventi oggi e due cretesi, anch’essi attuali.

“Il nuovo studio mostra che i Micenei avevano caratteri più antichi, che li distinguevano dai Minoici”, sottolinea Iosef Lazaridis, ricercatore del laboratorio di Reich e autore leader della ricerca.

Questo contributo genetico potrebbe essere venuto da popolazioni delle steppe che si estendono a nord del Mar Nero e del Mar Caspio.

I ricercatori hanno anche ipotizzato che la lingua indoeuropea che ha dato origine alle lingue latine, germaniche, slave e indi, debba la sua diffusione alle migrazioni dall’Anatolia o dalla steppa.

Prima di questo studio, Reich e i suoi collaboratori propendevano per l’ipotesi della steppa.

“Gli ultimi dati acquisiti fanno ipotizzare che l’uso di questa lingua greca arcaica potrebbe provenire dalla fascia meridionale delle stesse migrazioni che contribuirono alla diffusione delle altre lingue indoeuropee”, si ricrede ora Reich. “Il greco potrebbe essere derivato dalla espansione delle popolazioni”.

“Mentre si fa luce sulle origini di queste civiltà, qualche interrogativo rimane ancora senza risposta”, annota Reich. “Per esempio, si ignora quando i comuni antenati ‘orientali’ di Micenei e Minoici siano arrivati nell’Egeo. E, ancora, permangono alcuni dubbi riguardanti l’eredità ‘settentrionale’, rinvenuta esclusivamente nei Micenei.

Fu forse questo contributo il frutto di un’unica, rapida migrazione oppure di ondate sporadiche di gruppi distribuite su un lungo periodo di tempo?

Per rispondere a queste domande dovremo attendere nuove scoperte.

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