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Cos’è il libro elettronico? Interessante dibattito tra tecnica e cultura

Scritto da Paolo Ferrante il 15.09.2010

A Misano Adriatico si è svolta una interessante giornata dedicata interamente al libro elettronico. La celebre Biblioteca di Misano e l’associazione Rablé, infatti, hanno messo assieme un portavoce della più importante azienda che si sta occupando di portare il libro elettronico in Italia e un pubblico affamato di notizie su quei curiosi gadget ammucchiati su un tavolino a due passi dalla spiaggia ma che – tra pochissimo – potrebbero diventare indispensabili strumenti di lavoro e svago – i libri elettronici.

Tra e-Book e e-Reader. Intanto iniziamo con l’imparare che l’e-Reader è quella tavoletta elettronica su cui vengono visualizzati gli e-Book. Questi ultimi invece sono sostanzialmente dei file che si acquistano online e si scaricano sul dispositivo, direttamente o via computer. L’e-Reader è abbastanza sorprendente, in quanto ha uno schermo su cui è molto facile e piacevole leggere anche e soprattutto all’aperto, quindi sotto la luce solare. Infatti, a differenza di un netbook (un portatilino da 200 euro che serve a navigare  e a poco altro) lo schermo di un e-reader non emette luce ma la riflette. Questo significa che più luce colpisce lo schermo, più è facile leggere le e-pagine. La differenza tecnica è che mentre un portatile (incluso il balsonato iPad della Apple) ha uno schermo LCD, gli e-Reader usano la tecnica dell’inchiostro elettronico.

E la batteria? La domanda successiva è: ma non è che quando sarò alle ultime pagine di Harry Potter 25, magari in un parco dove è impossibile raggiungere una presa elettrica, la batteria dell’e-Reader mi abbandonerà? Certo, la batteria ha dei limiti, ma sono enormemente superiori a quelli dei netbook. L’inchiostro elettronico permette di tenere spento lo schermo mentre noi stiamo leggendo la pagina, proprio perché non emette luce, non fa qualcosa in modo attivo, per intenderci. L’unico momento in cui è necessario agire (e quindi usare la preziosa energia) è per cambiare pagina. Si è parlato di durate stratosferiche, anche 15 giorni se non ci si connette compulsivamente alla rete per scaricare libri.

E le piccole case editrici? Conclusa la raffica di domande “tecniche”, ecco che il fondatore dell’associazione Rablé, Claudio Castellani, giornalista e scrittore, subito tenta di spostare l’attenzione su lidi più nobili. Qual è il destino delle piccole case editrici? Possono trovare giovamento dall’ondata di novità che il libro elettronico porterà? Oppure faranno la stessa fine dei piccoli supermercati, quando la grande distribuzione alimentare si è impadronita delle nostre città? La risposta che il giovane rappresentante di Simplicissimus, azienda leader nel settore, dà al pubblico è che l’avvento del libro elettronico è una possibilità per le piccole e grandi case editrici di raggiungere meglio i lettori e, addirittura, aumentare la platea dei possibili interessati. La riduzione del costo dei libri e la riduzione dei costi nei processi produttivi per via della digitalizzazione sono solo due dei tanti aspetti che possono giocare a favore di un cambiamento positivo. Chiaramente, occorrerà stare al passo coi tempi, bisognerà avere voglia di cambiare e di imparare nuovamente il vecchio mestiere del libraio.

Presto, infatti verremo letteralmente sommersi dai libri elettronici, che negli Stati Uniti già hanno superato le vendite dei libri tradizionali per alcuni formati. E questo – statistiche alla mano – si traduce in un numeno superiore di titoli venduti, non inferiore, come d’altronde è accaduto con la musica. Certo, le piccole librerie che non staranno al passo coi tempi saranno destinate a scomparire, dice il giovane speaker, come è accaduto per i negozi di musica e per le catene di noleggio dei dvd che non hanno saputo rinnovarsi (Blockbuster è avviata al fallimento, notizia di questi giorni).

Ma rinnovarsi significa necessariamente smaterializzarsi? Forse no. Come promette Simplicissimus sul suo sito, l’azienda sta testando un nuovo software che permetterà di associare un codicillo al libro cartaceo che troveremo in libreria. Attraverso quel codicillo, potremo scegliere se acquistare la versione cartacea che stiamo sfogliando (120 pagine, 15 euro!!!), oppure acquistare la versione elettronica (alla metà del prezzo, in media). E indovinate a chi andrà parte del ricavato della vendita? Al libraio che ha creato le condizioni per l’acquisto. Speriamo che sia vero.

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